mercoledì 30 agosto 2006
Si è maggiormente in pericolo di essere investiti quando si è appena scansata una vettura.Nei giorni scorsi si leggevano sui giornali i soliti bollettini di guerra legati al rientro dalle vacanze: gli incidenti mietono sempre vittime e nessuno pensa più alla tragedia di quelle famiglie che vedono spegnersi al loro interno una vita sana e fiorente in un modo così brutale e repentino. Per assonanza mi è venuta in mente una frase - quella che oggi propongo - che, se ben ricordo, dev"essere dell"opera Umano, troppo umano, scritta nel 1878 dal filosofo tedesco Nietzsche. Di solito si dice che chi si è scottato con l"acqua calda, ha paura anche di quella fredda. Ma questo non è sempre vero. Anzi. Una volta scansato il pericolo, si tira un sospiro di sollievo e si è convinti che non ci siano più rischi.Questo forse sarà anche un po" vero secondo le statistiche, ma ciò non toglie che l"insidia sia ancora in agguato. Siamo sempre sospesi sul filo dell"imprevisto; la nostra esistenza è pur sempre fragile e limitata e le minacce che vi incombono sono molteplici e spesso segrete. Noi, comunque, vorremmo ora assumere in senso lato il monito del filosofo, per esaltare il valore dell"attenzione (non solo - e quanto ce n"è bisogno! - nel traffico). Siamo immersi, infatti, in un tempo che ha come insegna l"approssimazione e la superficialità. Si è sempre più sbadati, disinteressati, sventati e imprudenti e non soltanto da parte dei giovani (secondo un tipico luogo comune). Nell"agire e nel parlare la ponderatezza è un vocabolo raro di fatto, oltre che di conoscenza linguistica. Ritroviamo, allora, un po" più di cura di sé e degli altri, un po" più di precisione, di scrupolosità, di avvedutezza. La prudenza è una virtù cardinale"
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