martedì 24 maggio 2016
L'essere umano è fortemente condizionato dalla sua mano, dice il teologo Cesare Pagazzi. Con la mano egli ha sviluppato la techne, arte preziosa che gli ha permesso di modificare la materia del mondo, per soddisfare i suoi bisogni e anche per realizzare i suoi desideri. L'efficacia della tecnica ha lasciato sempre tutti a bocca aperta per l'entusiasmo, o per lo spavento. «Contro la selce l'uomo porta la mano» recita stupito il libro di Giobbe. È curioso che nel cuore di una struggente querela alla grandezza sdegnosa di Dio, si apra una finestra sulla potenza umana! Ed essa sta, appunto, nella capacità tecnica, in quell'arte che, come direbbe Umberto Galimberti: "funziona!". Intrigante è il modo in cui essa opera: si pone davanti a un limite e gli lancia una sfida. Il limite può essere il ventre di una montagna che dorme nelle tenebre e, quindi, è chiuso alla luce. Ed ecco allora la mano dell'uomo che sventra la montagna per aprirvi un tunnel, spostando i confini del buio, fissati dal creatore. Qualcosa di cui Giobbe stesso resta ammirato. Il limite che non si deve spostare sta piuttosto nella domanda: ma l'autostrada che vi passerà sotto è davvero un bene? E un bene per tutti? O il danno che fa a molte creature è superiore al guadagno che porta a pochissimi?
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