venerdì 15 aprile 2016
Ritorna in libreria con un titolo nuovo e inadeguato L'ultima vittima di Hiroshima (Mimesis, a cura di Micaela Latini), il carteggio tra Gunther Anders, il grande filosofo tedesco oggi sempre più riconosciuto come uno dei più acuti e utili pensatori del Novecento, e Claude Eatherly, il militare texano che a 27 anni si trovò a ordinare dall'alto il bombardamento di Hiroshima, massacro immane e inaudito nella storia delle guerre e un salto di qualità, con Auschwitz, nella meccanizzazione del potere di distruzione in mano ai potenti. Uscì in Germania nel '61 e l'edizione einaudiana del '63 curata da Renato Solmi ne mantenne il titolo originale, La coscienza al bando. Il carteggio del pilota di Hiroshima Claude Eatherly e di Gunther Anders. Anni dopo fu Linea d'ombra a riproporlo con il titolo Il pilota di Hiroshima, facendogli seguire altri scritti di Anders quando la sua opera non era ancora valutata quanto meritava. Si tratta di un epistolario intrattenuto dal filosofo con Eatherly tra il '59 e il '61, che a me pare, tra quelli che conosco, uno dei più importanti e necessari. Roso dai rimorsi, Eatherly, aveva tentato il suicidio e si era fatto arrestare per piccoli atti criminosi, nella volontà di cercare punizione e insieme di far riflettere gli americani degli anni della guerra fredda, quando alla Casa Bianca c'era un generale. «Il mondo era pronto a onorarlo per la sua partecipazione al massacro, ma, quando si pentì, si rivolse contro di lui, vedendo nel suo pentimento la propria condanna», ha scritto Bertrand Russell. Si scelse di farlo passare da matto, e il suo caso richiamò l'attenzione di Anders, da anni ossessionato anche lui dal grande crimine di Hiroshima e non solo da quello di Auschwitz. Le lettere che Anders e Eatherly si scambiarono sono la storia di un'amicizia insolita e profonda e una disamina del dilemma centrale della storia che Auschwitz e Hiroshima hanno aperto. Ma più che la lucidità di Anders colpisce, tornando su questo carteggio, quella a cui arriva Eatherly, dopo l'inferno di un rimorso insanabile. Commovente è l'invito di Anders a Eatherly di mandare un messaggio a Hiroshima, e commovente la risposta di alcune giovani sopravvissute. Insomma, è un libro che dovrebbe essere almeno in parte conosciuto nelle scuole e dai nostri giovani, affinché possano rispondere attivamente a tutti gli adoratori della tecnica e della forza che ossessionano il nostro presente e che mettono in forse il nostro futuro.
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