mercoledì 14 aprile 2004
Quando gli elefanti combattono, è sempre l'erba a rimanere schiacciata.E' un missionario, che è stato in Senegal e che ora mi scrive dall'Italia, a suggerirmi di commentare questo proverbio africano. L'immagine è certamente incisiva ed è una parabola sulla capacità del potere e della ricchezza di prevalere sempre a scapito dei deboli e dei poveri. Le guerre lasciano immani sofferenze nella gente semplice, mentre i capi in un modo o nell'altro se la cavano. I colossali fallimenti mandano in malora i piccoli risparmiatori, mentre i capitalisti riescono sempre a custodire ricchezze nei vari "santuari" di nazioni compiacenti. Sì, gli elefanti cozzano tra loro, ma a farne le spese è sempre lo strame della terra, ossia le vittime vere sono sempre quelle.E' facile, allora, sentir affiorare nell'anima la tentazione di saltare in sella all'elefante, cioè di trasformarci in persona di successo, lasciando cadere le remore della morale e adottando la legge della prevaricazione. Anche il Salmista, nella Bibbia, è tentato di «invidiare i prepotenti» che «dell'orgoglio si fanno collana, il cui vestito è la violenza, pronti a levare la loro bocca fino al cielo e la loro lingua a percorrere la terra, seduti sempre in alto, così che non li raggiunga mai la piena delle acque». Si provi a leggere il Salmo 73 per scoprire l'esito finale di quella tentazione. Ci sono, infatti, valori per i quali non bisogna mai ragionare in termini economici o di vantaggio, se si vuole rimanere persone vere, con una dignità intatta e la pace della coscienza.
TORNA ALLA HOME
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: