giovedì 9 febbraio 2012
Il Signore giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli (Sal 11,9).Dio ti vede! Era scritto su ogni muro, l'occhio nel triangolo incuteva preoccupazione in noi ragazzini. La catechista si affrettava a mostrarlo nel giorno in cui doveva ricordarci che ogni azione sarebbe stata giudicata e che l'inferno era pronto per chi fosse stato sorpreso in flagranza di reato. Allo stesso modo la maestra a scuola ci mostrava l'altoparlante sopra la cattedra, strumento di sorveglianza del preside pronto a intervenire quando lei fosse stata impotente nel riportare all'ordine la classe. E anche mia madre usava lo stesso metro nel ricordarmi che a sera sarebbe arrivato mio padre e allora avrei fatto i conti per le mie marachelle. Quell'occhio nel triangolo non rende l'idea di Dio come il Padre di ogni tenerezza e mentre ancora penso alla mia mancanza, comprendo che forse è tempo di annunciare un Dio Amore e Giustizia lontano da ogni vendetta. Un Dio che, proprio perché Amore, sconvolge, stupisce, sorprende e provoca il cambiamento. Da un Dio sorvegliante mi difendo, mi nascondo dinanzi al suo sguardo, da un Dio giusto mi lascio acchiappare perché non ho paura dell'Amore. «Dio ti vede!», è vero, ma è questione di verbo, muta la sostanza se diciamo «Dio ti guarda!». La libertà resta, la tenerezza di Dio incanta.
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