martedì 16 gennaio 2018
Chi è l'adulto credibile? L'individuo che ha compiuto una scelta nella sua vita. Non è rimasto al palo dell'eterna giovinezza spirituale, pronto ad esser questo o quest'altro, ma ha deciso di prender parte alla grande avventura assumendosi il rischio dell'esposizione. Prima ancora dei rami secchi, ha tagliato dentro di sé quelli fioriti, ciò che sarebbe potuto diventare. Ha bruciato le navi. Dalla vera azione non si torna più indietro perché la vera azione cambia il nostro essere, lo modifica in modo indelebile: dopo averla compiuta, non saremo più come prima. Su questo Dietrich Bonhoeffer, nella reclusione berlinese di Tegel, sotto le bombe dell'aviazione alleata, scrisse in Resistenza e resa alcune pagine indimenticabili: «L'adolescente non è mai totalmente là dove si trova; ciò fa parte della sua natura, diversamente egli sarebbe privo d'immaginazione; l'uomo invece è sempre un tutto e non sottrae nulla al presente. La sua nostalgia, che resta nascosta agli altri, è una nostalgia in qualche modo già sempre superata; e quanto più grande è il superamento che deve compiere, per essere totalmente presente, tanto più misterioso e affidabile egli diventa, nel fondo del suo essere, per il prossimo, e in particolare per i giovani che stanno ancora camminando sulla strada da lui già percorsa.»
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