Estero, si riaffaccia la sanatoria
martedì 2 febbraio 2010
Si presenta ogni anno ai titolari di una pensione in convenzione internazionale il rischio di un taglio dell'assegno mensile. L'integrazione all'importo minimo di queste pensioni, cioè la quota variabile garantita dalla legge per innalzare importi di pensione irrisori, è soggetta ad una verifica annuale delle condizioni reddituali che consentano l'integrazione.
I redditi dei residenti all'estero variano quando gli interessati acquisiscono una pensione estera, avendo maturato i requisiti secondo la previdenza del Paese in cui risiedono. L'Inps non sempre viene a conoscenza di questa circostanza, malgrado gli avvisi che l'ente invia ogni anno agli interessati. Il silenzio dei pensionati, o lo sfasamento dei tempi fra i vari Paesi, produce inevitabilmente il formarsi di somme indebite che i pensionati devono poi restituire all'Inps. Presso gli uffici della previdenza italiana sono allo studio iniziative per rilevare tempestivamente i redditi di questa fascia di pensionati, eliminando alla fonte le cause degli importi indebiti, spesso rilevanti.
In attesa di queste modifiche, l'Inps sospende in ogni caso l'integrazione al minimo dal mese successivo a quello di compimento dell'età pensionabile estera. È quanto accade questo mese per chi ha compiuto questa età nel mese di dicembre 2009. L'Istituto è pronto anche a rimettere in pagamento l'intero importo, se dovuto, qualora l'interessato comunichi il reddito pensionistico.
Sanatoria bipartisan. Il problema degli indebiti, vera piaga nel settore della previdenza internazionale, ha indotto 11 deputati della maggioranza e dell'opposizione a proporre una sanatoria degli indebiti dei pensionati all'estero. La proposta prevede l'abbandono di tutti i recuperi per pensioni ed altre somme (maggiorazioni sociali, prestazioni familiari ecc.) formatisi fino al 31 dicembre 2008. Un'analoga proposta di sanatoria, giunta all'approvazione nel corso della precedente legislatura, non ebbe seguito a causa dello scioglimento anticipato delle Camere.
L'attuale iniziativa prevede che siano interamente abbuonati i recuperi a carico dei pensionati che abbiano un reddito personale che non superi gli 8.640,84 euro, prodotto nel 2008 sia in Italia sia all'estero. Il recupero si riduce alla metà qualora il reddito superi il limite degli 8.640 euro. Infine, l'eventuale recupero sulla pensione di somme ancora residue dopo la sanatoria, non potrà essere superiore ad un quinto della stessa pensione, considerando sempre una restituzione a rate e senza interessi. Come in tutte le sanatorie, è esclusa ogni forma di condono quando la somma da recuperare si sia formata per comportamento doloso dell'interessato.
Reddito personale. La proposta di sanatoria ha il pregio di non considerare, fra i requisiti previsti, anche l'eventuale reddito del coniuge. Una condizione auspicabile anche nelle verifiche dei redditi degli italiani residenti in patria.
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