giovedì 10 ottobre 2002
Educazione: "Masticare come si deve", diceva il padre. E masticavano bene, e facevano ogni giorno una passeggiata di due ore, e si lavavano con acqua fredda. Diventarono tutti uomini infelici e mediocri. Il famoso scrittore russo Anton Cechov (1860-1904) ha indubbiamente ragione facendo con ironia questa osservazione nei suoi Taccuini. Allora si trattava del formalismo della società borghese che imponeva una rigida educazione alle virtù esteriori, tollerando ampiamente i vizi privati. Anche oggi si può riproporre questa considerazione ma da un'altra angolatura, quella della moda esteriore. Perché mai i ragazzi devono sentirsi inferiori se non calzano scarpe di un certo tipo, non si pettinano in un certo modo, non vestono secondo uno standard fisso e non hanno il motorino? Eppure si fa di tutto, da parte dei genitori, per accontentarli, rendendoli una massa di replicanti e trasformandoli in persone "mediocri" più che infelici. Pirandello, a questo proposito, aveva messo in bocca a un suo personaggio, il Maurizio Setti, del Piacere dell'onestà questa dichiarazione: «L'educazione è nemica della saggezza, perché l'educazione rende necessarie tante cose di cui, per essere saggi, si dovrebbe fare a meno». Parole sacrosante, qualora per "educazione" s'intenda quella convenzione esteriore che obbliga a mode e modi di vita superficiali. Tuttavia, in finale, ci sta comunque bene anche un'aspra condanna alla "moda" della maleducazione tanto praticata e ostentata
ai nostri giorni.
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