giovedì 10 gennaio 2019
«Nasciamo da una domanda,/ ognuna delle nostre azioni/ è una domanda,/ i nostri anni sono un bosco di domande,/ tu sei una domanda e io sono un'altra,/ Dio è una mano che traccia, instancabile,/ degli universi a forma di domanda».
Una poesia sul mistero di Dio, intitolata Enigma, questa di Octavio Paz, importante poeta e scrittore messicano, Premio Nobel. Che Dio sia mistero è evidente, il mistero è connaturato all'idea stessa del divino. Octavio Paz parte dalla nostra nascita: nasciamo da una domanda. Perché mai? mi domando. E poi intuisco: dal momento della nascita vivremo sempre il dilemma di Amleto, Essere o non essere. È vero il mondo, sono vero io?
E ogni nostra azione è in realtà qualcosa che chiede, una reazione, una risposta, e l'accumularsi negli anni fa crescere un bosco di domande. Ogni giorno vediamo, a volte troviamo, ma sempre la domanda ci frequenta: prova di vitalità, vita. Chi smette di porsi domande rischia la depressione, schiacciato da una domanda che non ha più punto interrogativo, che non conosce curiosità, desiderio. Dio visto come una mano che traccia, instancabilmente, universi a forma di domanda, rappresenta un'affermazione di fede profonda, radicale, assoluta proprio perché espressa con stupita e divertita leggerezza.
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