“Cobra”, una serie che non convince
sabato 19 giugno 2021
«Problemi avionici dopo la tempesta geomagnetica. Il meteo spaziale annuncia eruzioni di plasma. L'allerta da moderata è passata a rilevante. È necessario convocare il Cobra». Non c'è dubbio che a sentire un parlato di questo tipo, l'impressione è di trovarsi di fronte a una fiction di pura fantascienza. In realtà la fantascienza c'è, ma non la fantapolitica. Insomma, Cobra - Unità anticrisi, la nuova serie in onda il venerdì in prima serata su Sky Atlantic e in streaming su Now, è un mix tra immaginarie situazioni catastrofiche e verosimili lotte per il potere nella Gran Bretagna dei giorni nostri, quella del dopo Brexit, tanto da valere una delle migliori battute dell'episodio d'esordio quando il primo ministro Robert Sutherland (Robert Carlyle) si rivolge al cinico e arrivista collega responsabile degli Interni dicendogli: «Hai votato per uscire dall'Europa non dalla razza umana». In quanto all'aspetto fantascientifico, un'esplosione solare fa saltare la rete elettrica e i sistemi di navigazione, provocando la caduta degli aerei, lasciando le città al buio, creando caos sociale e politico. Una situazione drammatica per fronteggiare la quale si riunisce la “Commissione Cobra”, costituita da scienziati e dai vertici del governo. Ma l'emergenza non frena lo scontro politico e i giochi di potere, né evita che gli affari personali (tra cui una questione di droga che riguarda la figlia di Sutherland) s'intreccino con le altre vicende. Accanto al premier, anche il suo Capo di Gabinetto, Anna Marshall (Victoria Hamilton), deve affrontare decisioni politiche impossibili e allo stesso tempo gestire la propria vita privata messa sotto pressione. Dopo i primi due episodi, divisi tra azione e approfondimento psicologico dei personaggi, non è molto chiaro se la serie virerà verso il catastrofico o il dramma politico o resterà su questo duplice binario che non convince del tutto.
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