giovedì 24 ottobre 2002
Dimmi chi frequenti, e ti dirò chi sei. E, se so di che cosa ti occupi, allora saprò anche che cosa puoi diventare. Due buone osservazioni, queste, di Goethe nelle sue Massime e riflessioni. Il celebre autore del Faust distingue tra il presente e il futuro di una persona. La realtà attuale è ben illustrata dalle frequentazioni e amicizie. Esse effettivamente sono come la cartina di tornasole delle scelte, dei gusti, dei vizi e delle virtù. Alla base, infatti, c'è la condivisione, nel bene e nel male. Gli influssi reciproci, legati alla consuetudine delle relazioni, non fanno che esaltare il meglio o il peggio che c'è in ciascuno di noi. Una persona, perciò, può essere giudicata proprio da chi la circonda, un po' come le api segnalano il miele e le mosche una carogna. Il celebre poeta, però, si spinge anche a sondare il futuro e lo fa attraverso le occupazioni, gli interessi, l'attività della persona. Infatti, già quando si vede un bambino dedicarsi con passione a un oggetto o a un'azione, si può intuire l'orientamento della sua maturità. È per questo che si deve avere nella vita non solo un lavoro ma anche un interesse perché, altrimenti, il gusto dell'esistere si spegne e non si ha futuro. Questa è, purtroppo, l'esperienza di molti - soprattutto giovani - spogliati da qualsiasi desiderio o impegno, impossibilitati a trovare un lavoro. Senza un'occupazione, l'uomo che è per eccellenza faber, cioè lavoratore, piomba nell'abulia e nella noia e perde ogni attesa e speranza di futuro.
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