venerdì 23 dicembre 2022
Jimmy è stato giovane e bello, Junie lo sarà per sempre. Morta in un incidente sul set del film in cui faceva da comparsa, è l’amore perduto e perfetto che l’ormai invecchiato Jimmy continua a inseguire tra una proiezione notturna e l’altra, nei vecchi cinema di Hollywood dove ancora si tengono in cartellone i classici del muto. Non è soltanto nostalgia: dallo schermo, di tanto in tanto, Junie manda un segnale, fa in modo che Jimmy sappia che neppure lei lo ha dimenticato. È rimasta laggiù, nel suo oltremondo di celluloide, e con il tempo ha imparato a muoversi di fotogramma in fotogramma, così da non mancare al prossimo spettacolo. Anche Junie cerca Jimmy, in attesa del momento in cui saranno ricongiunti nel loro paradiso in bianco e nero. Rileggere Il popolo del cinema di Robert Bloch induce sempre una specie di vertigine. Il racconto risale al 1969 ed è un minuscolo capolavoro di malinconia e sapienza. Autore del fantastico e dell’orrore, universalmente noto per il romanzo da cui Alfred Hitchcock trasse Psycho, Bloch descrive con esemplare partecipazione l’umile e dignitosa grandezza delle comparse, consegnando al lettore una struggente storia di fedeltà e passione: tra di loro Junie e Jimmy parlano la lingua del silenzio, nella quale solo l’amore riesce a farsi intendere. © riproduzione riservata
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