mercoledì 14 gennaio 2004
La vita è così curiosa e sorprendente e infinitamente ricca di sfumature: a ogni curva del suo cammino si apre una vista del tutto diversa. La maggior parte delle persone ha nella propria testa idee convenzionali su questa vita. Dobbiamo avere il coraggio di abbandonarle, dobbiamo osare il gran salto nel mondo e allora, allora sì che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori. Etty Hillesum, una giovane donna ebrea eliminata dal nazismo a soli 29 anni, è stata spesso evocata qui a parlarci attraverso il suo Diario o le sue Lettere (Adelphi), tutto quello che ci è rimasto di lei. Sono pagine di inaudita freschezza e profondità spirituale. Anche oggi scelgo poche righe. Siamo ancora nei primi giorni del nuovo anno. Si sono spenti gli auguri, ma forse si è già incrinata anche la nostra attesa di qualcosa di diverso per la nostra vita. Tutto sarà come prima, con lo stesso paesaggio modesto, gli stessi atti ripetuti e sempre identici. Ebbene, questa è proprio un'"idea convenzionale" della vita a cui ci siamo abituati e che rendiamo con la nostra rassegnazione o inerzia una realtà. E, invece, come dice Etty, la vita è carica di sorprese: è bella l'immagine della curva della strada di montagna che ti fa apparire un orizzonte o un panorama inatteso. Il vero rischio nell'esistenza è proprio questo, non metterci più per strada come pellegrini alla ricerca delle meraviglie di Dio. Abbiamo altre volte citato una frase dello scrittore inglese Chesterton: «Il mondo non perirà certo per mancanza di meraviglie, bensì perirà per mancanza di meraviglia». Non osiamo attendere, cercare, sperare e così perdiamo - nel chiuso della nostra pigrizia o dello scoraggiamento - le tante sorprese della vita che Dio ci ha donato.
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