Da una finestra
Se diventerò molto vecchia, se un giorno farò fatica a muovermi, avrò bisogno, ho pensato, di una finestra. Vorrei che si affacciasse sui binari di una stazione, perché mi piace tanto l'andare e venire dei treni, e lo scorrere lento e sferragliante dei vagoni merci.
Il massimo però sarebbe se, oltre che sui binari, quella finestra si affacciasse sul mare. Anche il mare va e viene e ritorna, anche il mare vive. E poi, ancora, quella finestra dovrebbe essere abbastanza alta per poter guardare le nuvole, il loro farsi e sfarsi, e l'ammassarsi minaccioso dei fronti temporaleschi, come eserciti nemici che si avvicinano.
Sì, se si potesse da quella finestra guardare anche le nuvole, quelle candide di inizio primavera specialmente, e il loro gioco nel prendere forme strane - angeli, balene, ali d'aquila - potrebbe essere bello starsene affacciati per ore, aspettare il rapido delle undici, e assaporare il vento del mare. Nonna, ma stai sempre alla finestra? Mi chiederà forse un pronipote bambino. Sì, gli dirò, prendendolo in braccio: guardo la vita vivere, e mi sento finalmente in pace. E l'infanzia, e il liceo, e l'amore, e le estati, e i bambini, tutto mi sembrerà come un turbine di sogno. Eppure saprò che niente, di ciò che abbiamo amato, va perduto.
Il massimo però sarebbe se, oltre che sui binari, quella finestra si affacciasse sul mare. Anche il mare va e viene e ritorna, anche il mare vive. E poi, ancora, quella finestra dovrebbe essere abbastanza alta per poter guardare le nuvole, il loro farsi e sfarsi, e l'ammassarsi minaccioso dei fronti temporaleschi, come eserciti nemici che si avvicinano.
Sì, se si potesse da quella finestra guardare anche le nuvole, quelle candide di inizio primavera specialmente, e il loro gioco nel prendere forme strane - angeli, balene, ali d'aquila - potrebbe essere bello starsene affacciati per ore, aspettare il rapido delle undici, e assaporare il vento del mare. Nonna, ma stai sempre alla finestra? Mi chiederà forse un pronipote bambino. Sì, gli dirò, prendendolo in braccio: guardo la vita vivere, e mi sento finalmente in pace. E l'infanzia, e il liceo, e l'amore, e le estati, e i bambini, tutto mi sembrerà come un turbine di sogno. Eppure saprò che niente, di ciò che abbiamo amato, va perduto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


