La Parola di Dio, parola di vita eterna

August 22, 2012
XXI domenica
Tempo ordinario - Anno BIn quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». (...)Giovanni mette in scena il resoconto di una crisi drammatica. Dopo il lungo discorso sul pane dal cielo e sulla sua carne come cibo, Gesù vede profilarsi l'ombra del fallimento:
molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con l
ui.E lo motivano chiaramente:
questa parola è dura. Chi può ascoltar
la? Dura era stata anche per il giovane ricco:
vendi tutto quello che hai e dallo ai pove
ri. Dure le parole sulla montagna:
ama i tuoi nemici, se uno ti colpisce porgi l'altra guanc
ia.Ma ciò che Gesù propone adesso non è una nuova morale più o meno ardua, ma una visione ancora più rivoluzionaria, una fede ancor più dura da comprendere e da accettare:
io sono il pane di Dio; io trasmetto la vita di Dio; la mia carne dà la vita al mon
do. Nessuno aveva mai detto io con questa pretesa, questa autorità. E poi nessuno aveva mai parlato di Dio così: un Dio che non versa sangue, versa il suo sangue; un Dio che va a morire d'amore, che si fa piccolo come un pezzo di pane, si fa cibo per l'uomo. Finita la religione delle pratiche esterne, dei riti, degli obblighi, questa è la religione del corpo a corpo con Dio, fino a diventare una cosa sola con lui. Ed ecco la svolta del racconto:
forse volete andarvene anche v
oi? C'è un velo di tristezza in Gesù, consapevole della crisi in atto. Ma c'è anche fierezza e sfida, e soprattutto un appello alla libertà di ciascuno:
siete liberi, andate o restate, ma scegliete seguendo quello che sentite dent
ro! Sono chiamato anch'io a scegliere di nuovo, andare o restare. E mi viene in aiuto la stupenda risposta di Pietro:
Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eter
na.
Tu solo. Dio so
lo. Un inizio bellissimo. Non ho altro di meglio. Ed esclude un mondo intero.
Tu so
lo. Nessun altro c'è su cui poggiare la vita.
Tu solo hai paro
le: Dio parla, il cielo non è vuoto e muto, e la sua parola è efficace e tagliente, spalanca la pietra del sepolcro, vince il gelo, apre strade e nuvole e incontri, apre carezze e incendi.
Tu solo hai parole di vi
ta. Parole che danno
vita, la danno ad ogni parte di me. Danno vita al cuo
re, allargano e purificano il cuore, ne sciolgono la durezza. Danno
vita alla men
te perché la mente vive di libertà altrimenti patisce; vive di verità altrimenti si ammala.
Vita allo spiri
to, a questa parte divina deposta in noi, mantengono vivo un pezzetto di Dio in me, una porzione di cielo. Parole che danno
vita anche al cor
po perché in Lui siamo, viviamo e respiriamo:
togli il tuo respiro e siamo subito polve
re.
Parole di vita eter
na, che fanno viva per sempre la vita, che portano in dono
l'eternità a tutto ciò che di più bello abbiamo nel cuo
re.
(Letture: Giosué 24, 1-2. 15-17. 18b; Salmo 33; Efesini 5, 21-31; Giovanni 6, 60-69)

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