Non ti abbandono perché sei mio figlio

«Non abbandonarmi», ha chiesto in carcere a suo padre
June 29, 2025
«Non abbandonarmi», ha chiesto in carcere a suo padre. Filippo, 21 anni, ha ucciso la madre Teresa a colpi di accetta a Racale, in Puglia. Pare non avesse mai dato segni di squilibrio. Un giorno è rientrato tardi. La madre lo ha rimproverato, come fanno tutte le madri quando un figlio ritarda. Che cosa, in un istante, ha preso Filippo, ex boy scout, figlio unico di una coppia separata? Ha afferrato una piccola accetta che aveva in casa e giù colpi, giù, ancora, il volto della madre sconvolto e incredulo. (Filippo, suo figlio, il suo bambino, non poteva essere. In quale incubo è morta, povera donna – come in un terremoto).Poi il ragazzo è uscito, vagando per le strade del paese nel giugno torrido. Lo hanno preso, ha confessato. Ha detto che da tempo ci pensava, a uccidere sua madre: ma era solo un pensiero assurdo, cui nemmeno credeva.È l’ennesima storia delle cronache, figli che uccidono e nemmeno sanno dire perché. Non so nulla del passato di Filippo. Ma so di danni nel lungo periodo di certe sostanze, pillole, droghe da discoteca che ti lasciano lucido, il mattino dopo. I danni possono venire fuori nel tempo: slatentizzazione di psicosi. Cioè, esplosioni di follia. Non so affatto, ripeto, che vita facesse Filippo. Viene da pensare a questa ipotesi, forse solo per trovare una ragione all’assurdo. Ma ciò che mi colpisce di più di una tale tragedia è che il ragazzo ha chiesto di parlare col padre, e gli ha chiesto perdono, e di non abbandonarlo. Non oso pensare all’animo di quell’uomo, a che battaglia gli sia esplosa dentro. E non so cosa abbia deciso.Erika Nardi, di Novi Ligure, assassina assieme al fidanzato della madre e del fratellino di 8 anni, non venne abbandonata dal padre. Ho letto che ora, dopo il carcere, si è sposata. Non è da tutti, restare accanto a chi ha ucciso tua moglie, o tuo marito. La ferita, la rabbia possono accecare. Eppure, fosse mio quel figlio, io so che, pure distrutta, risponderei: no, non ti abbandono. A prescindere da quanto grande sia la tua colpa. Non ti abbandono, semplicemente perché non posso, semplicemente perché sono tua madre. E non so dimenticare come eri innocente, appena nato, come ti attaccavi al seno; come, sfamato, in pace ti addormentavi addosso a me. Non posso dimenticare quel bambino, quel figlio. E non lo posso abbandonare. Credo che molte madri direbbero lo stesso.Per un uomo forse è meno istintivo, occorre più coraggio? Misericordia, in ebraico significa esattamente amare “con viscere materne”. È l’amore di Dio, che non abbandona mai i suoi figli. Nulla a che fare con la giustizia: qualcosa di molto più grande. Misericordia, è una giustizia che ricrea.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA