Tra liti ed eccessi, perché Bandecchi corre da solo in Campania
Il nuovo partito del sindaco di Terni, che porta il suo nome, al banco di prova delle regionali. Per lui corre anche Maria Rosaria Boccia, l'ex assistente di Sangiuliano. Ma l'obiettivo finale sono le politiche perché «l'Italia va cambiata»

L’ultima trovata politica di Stefano Bandecchi è un partito che porta il suo nome. Non una novità assoluta, ma una costante, o quasi, di chi concepisce se stesso come la soluzione di tutti i problemi che affliggono un Paese. Ovviamente non è sempre così e lo stratagemma è stato usato anche solo per ragioni riconoscibilità o appeal elettorale. Ma nel caso specifico è lo stesso sindaco di Terni a palesare la convinzione che come lui non c’è nessuno, né a destra né a sinistra: «Sto dando una lezione a tutti i politici d’Italia», ha detto, non a caso, appena eletto presidente della provincia di Terni (carica che detiene in contemporanea a quella di primo cittadino). E il paragone seguito alla dichiarazione è piuttosto emblematico: «Con me la Provincia è cambiata. Quando Cossiga diventò presidente della Repubblica, il presidente della Repubblica non contava. Dopo di lui stabiliscono quello che si fa o non si fa in Italia». Dimensione Bandecchi, questo il nome della formazione politica nata a settembre, debutterà alle imminenti elezioni regionali in Campania (dove per lui correrà anche Maria Rosaria Boccia, quella dell’affaire Sangiuliano per capirci), il banco di prova scelto dal fondatore dell’Unicusano per misurare la sua forza e rilanciarsi sul palcoscenico nazionale: «Rifare l’Italia partendo dalla Campania», ha affermato a un evento a Ischia.
L’ideologia dietro il partito rispecchia dichiaratamente gli standard di ogni formazione populista che si rispetti. Né di destra né di sinistra. Perché lui, ha spiegato in un video, è un capitalista liberale e poiché sia i fascisti sia i comunisti vengono entrambi dal socialismo non c’è possibilità che possa rispecchiarsi nelle attuali formazioni.
Bandecchi è anche leader nazionale di un altro partito, Alternativa popolare, che però ha evidentemente giudicato inadatto alla corsa per il dopo De Luca. Mentre invece non è ancora chiaro con quale lista correrà alle prossime politiche. Di sicuro, però, ci sarà – ha promesso – «perché l’Italia va cambiata».
Lo stile che lo contraddistingue è senza dubbio poco diplomatico. L’ultimo episodio che lo ha visto protagonista è un confronto, letteralmente testa a testa, con uno dei ternani che lo stava contestando per le sue uscite su Gaza. Bandecchi aveva detto che 20mila bambini non sono mai morti e che i palestinesi che vivono nella Striscia sono tutti con Hamas.
La lista di episodi e dichiarazioni controverse è lunga e probabilmente ha contribuito alla sua ascesa. Famose le sue uscite sulle donne di cui la più celebre resta quella in occasione di una discussione in consiglio comunale su un atto sulla violenza di genere: «Un uomo normale guarda il bel c…o di una donna e forse ci prova: poi, se ci riesce se la tr…a, se poi non ci riesce torna a casa». Oppure: «Chi non ha mai tradito una donna non è uomo normale».
Bandecchi è anche un imprenditore di successo. È il proprietario della Ternana Calcio ed è il fondatore dell’università Niccolò Cusano. Proprio per una presunta evasione fiscale legata al suo ateneo è stato indagato, mentre l’università ha subito due sequestri: il primo da oltre 20 milioni, il secondo da 2,6 milioni. Oltre a questo, è finito sotto indagine anche per resistenza a pubblico ufficiale nei confronti di alcuni agenti della polizia municipale, intervenuti per fermare la sua corsa verso il consigliere di FdI Marco Cecconi, dopo un duro botta e risposta in un tormentato consiglio comunale.
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