Per Mattarella serve fare chiarezza sulla festa di San Francesco

Promulgata la legge, ma il Quirinale rileva criticità nella modifica alla norma del 1958 che istituì la solennità civile per i patroni d'Italia, abbinando il poverello di Assisi a Santa Caterina
October 8, 2025
Per Mattarella serve fare chiarezza sulla festa di San Francesco
Sergio Mattarella ha promulgato la legge che ha istituito il 4 ottobre festa nazionale di San Francesco d’Assisi, ma ha inviato ai presidenti delle Camere una lettera per segnalare alcune criticità che comporta la contemporanea permanenza in vigore della solennità civile dei Santi Patroni, limitata però alla sola Santa Caterina da Siena (che nel calendario religioso, peraltro, si festeggia il 29 aprile). Il Quirinale segnala la incompatibilità fra le due previsioni: festa nazionale, e solennità civile.
Mattarella naturalmente mostra piena consapevolezza dell’importanza del provvedimento, ma ha dovuto fare i conti, nell’esaminarlo,  con le criticità giuridiche emerse con i suoi consiglieri essendo mancata durante l’iter parlamentare - fra l’altro - un’ordinaria interlocuzione con la Conferenza episcopale italiana, in una materia peraltro regolata dal Concordato nel quale è stabilito, fra le modifiche del 1984, che sui giorni festivi legati a festività religiose cattoliche le determinazioni verranno assunte «d’intesa tra le due parti».
Scrive il capo dello Stato: «Ho provveduto alla promulgazione della legge – pur se il suo testo presenta alcuni aspetti critici che avverto il dovere di segnalare – in considerazione del significato del provvedimento e della circostanza che i rilievi non riguardano profili di natura costituzionale».
Entrando nel merito ricorda che «l’articolo 1 della legge, al primo comma – al fine di promuovere i valori della pace, della fratellanza, della tutela dell’ambiente e della solidarietà – istituisce la festa nazionale di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, da celebrare il 4 ottobre» e da inserire quale “festa nazionale di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia”, nell’elenco dei giorni considerati festivi a livello nazionale.
Poi però, il terzo comma dello stesso articolo 1 modifica la legge 4 marzo 1958 che istituiva, sotto Pio XII, la “Ricorrenza festiva del 4 ottobre in onore dei Patroni speciali d’Italia San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena”, «limitandosi a espungere dalla legge e dal suo titolo ogni riferimento a San Francesco. Di conseguenza - annota Mattarella - la legge 132 del 1958 adesso prevede che “il 4 ottobre è considerato solennità civile e giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, in onore della Patrona d’Italia Santa Caterina da Siena”».
Per cui, argomenta ancora il capo dello Stato, «la medesima giornata del 4 ottobre è qualificata sia festività nazionale, in onore di San Francesco d’Assisi, sia solennità civile, in onore di Santa Caterina da Siena». Così «con due diverse disposizioni normative si prevede che, con riferimento ai due Santi, vengano celebrati sostanzialmente i medesimi valori, nello stesso giorno ma con un diverso regime».
Questo il “cuore” dei rilievi del Colle, che poi fa anche un’esemplificazione concreta delle incongruenze ulteriori che ne possono derivare, sul piano pratico:  «In entrambi i casi è previsto che, nella medesima giornata del 4 ottobre, le scuole possano promuovere iniziative dedicate ai valori universali di cui ciascuno dei due Santi è ritenuto espressione. Iniziative peraltro che - rileva Mattarella - non potranno più svolgersi il 4 ottobre in quanto giornata ormai festiva».
Il capo dello Stato quindi sollecita nella disciplina delle due ricorrenze «interventi correttivi volti a coordinare tra loro i due testi normativi». In quanto «la medesima giornata non può essere qualificata, al contempo, sia festività nazionale sia solennità civile, anche perché da tali qualificazioni il nostro ordinamento fa discendere effetti diversi». E, dovendosi operare una scelta, Mattarella suggerisce di «abrogare la previsione di solennità civile, meno rilevante» ma segnala anche la necessità di «chiarire se fare riferimento per la giornata festiva del 4 ottobre esclusivamente a San Francesco ovvero anche a Santa Caterina, fino ad oggi considerati congiuntamente». C’è un problema, infine, sulle iniziative che le istituzioni potranno assumere, soprattutto nel caso che si intenda stabilire date diverse per le due ricorrenze, «fermo restando che - ribadisce -, per quanto riguarda scuole e uffici pubblici, bisognerà tener conto del carattere ormai festivo del 4 ottobre. Invito pertanto il Parlamento ad apportare al provvedimento i correttivi necessari», conclude Mattarella.

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