Francia contro Italia: fate dumping fiscale. Stupore e rabbia a Palazzo Chigi

Affondo del premier Bayrou. La replica immediata: affermazioni totalmente infondate, Parigi si unisca a noi in sede Ue contro chi davvero usa politiche fiscali scorrette
August 31, 2025
Francia contro Italia: fate dumping fiscale. Stupore e rabbia a Palazzo Chigi
ANSA | Il premier francese Bayrou con il presidente Macron
Prima poi lo stupore. Poi lo sdegno. Giorgia Meloni legge e rilegge le agenzie di stampa dove il premier francese François Bayrou accusa l'Italia di «dumping fiscale». Prova a capire e a calibrare la risposta. Sente i collaboratori più ascoltati. Poi sceglie la strada della nota ufficiale di palazzo Chigi per replicare a Parigi. «L'Italia è piuttosto, da molti anni, penalizzata dai cosiddetti "paradisi fiscali europei", che sottraggono alle nostre casse pubbliche ingenti risorse. Confidiamo che, dopo queste affermazioni del suo primo ministro, la Francia voglia finalmente unirsi all'Italia per intervenire in sede di Unione Europea contro quegli Stati membri che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei». Sono ore, quelle della tarda serata di ieri, segnate da un crescente nervosismo. La tensione Italia Francia già alta dopo le ultime polemiche tra Salvini e Macron sale ancora. Il governo non ci sta. La Lega attacca a testa bassa. Il vicepremier e ministro degli esteri Tajani rafforza la linea di Palazzo Chigi. «Sono sbalordito, un'accusa frutto di un ragionamento totalmente sbagliato... Non voglio commentare la situazione politica ed economica in Francia, ma se l'Italia procede su un percorso economico positivo e mantiene una solidità politica rilevante questo non è perchè pratica dumping fiscale e non cospira contro altri paesi europei... Ci sono altri, veri paradisi fiscali in Europa, ci sono altre profonde anomalie nella Ue che andrebbero corrette, queste sono le anomalie da contestare».
»Un passo indietro. Bayrou, alla guida di un governo in piena crisi politica, atteso l'8 settembre da un voto di fiducia decisivo, in cui - ammette in un'intervista con Franceinfo, Lci, Bfmtv e Cnews - «è in gioco il destino della Francia». Una riflessione interna prima. Un affondo contro l'Italia poi. Bayrou parla del rischio che i francesi con più risorse vadano all'estero. «Ormai c'è una specie di nomadismo fiscale e ognuno si trasferisce dove è più conveniente», spiega il premier francese che poi, a titolo di esempio, mette l'Italia sul banco degli imputati: «... Sta facendo una politica di dumping fiscale», insiste con un riferimento ai vantaggi previsti per chi si trasferisce in Italia o rimpatria dopo alcuni anni trascorsi all'estero. La risposta di Palazzo Chigi arriva poco più di un'ora dopo: quelle del primo ministro francese sono affermazioni «totalmente infondate». Sono parole che «stupiscono». E ancora. «L'economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione... L'Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo governo, ha addirittura raddoppiato l'onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia». A sferrare il colpo più duro è poi la Lega di Salvini, i cui commenti su Macron una decina di giorni fa avevano spinto la Francia a convocare l'ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D'Alessandro. «Grave e inaccettabile attacco all'Italia, ai suoi imprenditori e ai suoi lavoratori, da parte di un governo francese ormai in piena crisi. Lasciamo a loro nervosismo e polemiche, noi preferiamo lavorare».

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