Vivere il Natale tra le macerie. Voci da Ucraina, Gaza e Messico
Tre testimonianze da contesti di conflitto e fragilità. «I bambini che muoiono a Gaza, i profughi che scappano dall'Ucraina, le persone migranti che vivono per strada: tra loro si scorgono i volti che di solito si associano al presepe»
Che cosa significa il Natale per chi scappa da un conflitto? E per chi si trova a migliaia di chilometri da casa, con la speranza di arrivare in un nuovo Paese? E per chi è, oggi, tra le macerie? In questo nuovo episodio di Dentro l'Avvenire proviamo a rispondere a queste domande. Lo facciamo con Olexia Pohranychna, religiosa della Congregazione di San Giuseppe, che vive a Kharkiv, città ucraina a 40 chilometri dal confine russo. Con Giorgio Monti, coordinatore medico di Emergency a Gaza, dove vive da più di un anno. E con Kathia di Serio, suora comboniana che opera a Città del Messico e condivide la quotidianità con le persone migranti. Conduce Chiara Vitali.
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