martedì 1 marzo 2022
L'invito di papa Francesco rivolto a credenti e non credenti. L'adesione di tutti i vescovi europei e del primate della Comunione anglicana, Justin Welby.
Una ragazza espone la bandiera della pace per l'Ucraina

Una ragazza espone la bandiera della pace per l'Ucraina - Fotogramma

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Il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio del Tempo di Quaresima. In questo giorno i cattolici sono chiamati alla preghiera e al digiuno. Quest’anno papa Francesco ha chiesto a tutti, "credenti e non credenti", di fare di questo giorno una “Giornata di digiuno per la pace”. E ha invitato "in modo speciale" i credenti a dedicarsi "intensamente" alla preghiera e al digiuno.

L’appello del Papa è stato lanciato mercoledì scorso, a meno di 24 ore dell’attacco militare russo all’Ucraina, quando ormai tutti i segnali andavano verso questa drammatica evoluzione.

“E ora – aveva detto il Pontefice - vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.

Francesco ha rilanciato l’appello domenica scorsa dopo la recita dell’Angelus, quando la guerra scatenata dalla Russia di Vladimir Putin ha cominciato a mietere vittime, anche tra i civili.

“In questi giorni – ha detto il Papa - siamo stati sconvolti da qualcosa di tragico: la guerra. Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada. E non smettiamo di pregare, anzi, supplichiamo Dio più intensamente. Per questo rinnovo a tutti l’invito a fare del 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, una giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina. Una giornata per stare vicino alle sofferenze del popolo ucraino, per sentirci tutti fratelli e implorare da Dio la fine della guerra”.

L’appello del Papa è stato accolto anche oltre i confini della Chiesa cattolica. Vi ha aderito, ad esempio, il primate della Comunione anglicana, Justin Welby.

La settimana scorsa i vescovi del Mediterraneo, riuniti a Firenze per l’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, esprimendo “preoccupazione e dolore per lo scenario drammatico in Ucraina”, hanno accolto l’invito di Papa Francesco a vivere il 2 marzo una giornata di digiuno e preghiera per la pace, e hanno fatto “appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi”.

Oggi il CCEE (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa), ribadendo l’adesione all’appello del Papa per domani, ha annunciato che dal Mercoledì delle Ceneri, e per tutto il tempo di Quaresima, i presidenti delle Conferenze Episcopali del nostro Continente celebreranno la santa Messa per invocare la pace e pregare per i morti a causa della guerra e per il covid.

Secondo la disciplina ecclesiastica della Chiesa cattolica, il digiuno e l'astinenza devono essere osservati il Mercoledì delle Ceneri (o il primo venerdì di Quaresima per il rito ambrosiano) e il Venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo; mentre sono consigliati il Sabato Santo sino alla Veglia pasquale.

L'astinenza deve essere osservata poi in tutti e singoli i venerdì di Quaresima, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità (come il 19, San Giuseppe, o il 25 marzo, l’Annunciazione).

Alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato; alla legge dell'astinenza coloro che hanno compiuto il 14° anno di età.

Dall'osservanza dell'obbligo della legge del digiuno e dell'astinenza può scusare una ragione giusta, come ad esempio la salute.

Secondo le norme in vigore rispettare il digiuno significa in pratica fare un unico pasto durante la giornata, con la possibilità di prendere un po' di cibo al mattino e alla sera. Mentre con l'astinenza è proibito l'uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che, ad un prudente giudizio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi.


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