lunedì 26 febbraio 2018
Nella parrocchia romana di San Gelasio a Ponte Mammolo: nelle prove ricordare sempre Gesù e durante tutta la vita ascoltare la Sua Parola
Il Papa: Gesù non ci lascia mai soli nelle prove
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La messa presieduta dal Papa e animata dal coro della parrocchia è iniziata con una mezz’ora di anticipo sui piani ed è stato un anziano non vedente a proclamare la seconda lettura da un testo in braille. Tra i banchi della chiesa anche alcuni ex carcerati di Rebibbia e detenuti in semi libertà. Francesco, ha pronunciato interamente a braccio la sua omelia, prendendo spunto dal Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima che narra la Trasfigurazione di Gesù.

“Gesù si va vedere agli Apostoli come è in Cielo: glorioso, luminoso, trionfante, vincitore. E questo lo fa per prepararli a sopportare la Passione, lo scandalo della Croce, perché loro non potevano capire che Gesù sarebbe morto come un criminale: non potevano capirlo. Loro pensavano che Gesù fosse un liberatore, ma come sono i liberatori terreni, quelli che vincono in battaglia, quelli che sono trionfanti sempre. E la strada di Gesù è un’altra: Gesù trionfa tramite l’umiliazione, l’umiliazione della Croce”.

Ma dopo la Croce – ha affermato il Pontefice – Gesù mostra il futuro glorioso, e fa vedere cosa ci aspetta. “E’ questo il messaggio: sempre Egli ci prepara. Ci dà la forza per andare avanti nei momenti di prova, e vincerli con la Sua forza. Gesù non ci lascia soli nelle prove della vita: sempre ci prepara, ci aiuta; come ha preparato questi, con la visione della sua gloria. E così loro poi ricordarono questo per sopportare il peso dell’umiliazione. Questa è la prima cosa che ci insegna la Chiesa: Gesù ci prepara sempre alle prove e nelle prove è con noi, non ci lascia soli. Mai”.

Il ricordo di Gesù, ma anche l’ascolto della Parola, secondo il messaggio che Dio ci consegna quando dice: “Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo”. La strada dell’ascolto – ha affermato il Papa – è una strada sicura, così come lo è il fermarsi in mezzo alle difficoltà e il chiedersi: “cosa mi dice oggi Gesù?” e lo sono fortemente anche le parole di Maria dopo il miracolo delle Nozze di Cana: “Fate quello che Lui vi dirà”.

“Non c’è momento della vita che non possa essere vissuto pienamente se non ascoltando Gesù. Nei momenti belli, fermarsi e ascoltare Gesù; nei momenti brutti, fermarci e ascoltare Gesù. Questa è la strada. Lui ci dirà cosa dobbiamo fare. Sempre. E andiamo avanti in questa Quaresima con queste due cose: nelle prove, ricordare la gloria di Gesù, cioè quello che ci aspetta; che Gesù è presente sempre, con quella gloria per darci forza. E durante tutta la vita, ascoltare Gesù, cosa ci dice Gesù. Nel Vangelo, nella liturgia: sempre ci parla; o nel cuore”.

Al termine della celebrazione eucaristica sono stati offerti al Papa alcuni doni, poi è stato il parroco di San Gelasio a formulare un saluto ed un ringraziamento a nome di tutta la sua gente. In particolare don Giuseppe Raciti ha detto grazie a Francesco per aver donato una casa prefabbricata ad una famiglia del quartiere, presente alla Messa, che aveva perso drammaticamente la propria abitazione in un rogo.

Al termine della sua visita pastorale, sul sagrato della chiesa il Papa ha voluto rivolgere un saluto ai tanti fedeli che sfidando il freddo pungente, lo hanno atteso per una parola al termine della Messa. E Francesco li ha salutati con una battuta e con un ringraziamento per la loro accoglienza: “Io sto pensando una cosa: aprire una parrocchia al Polo Nord, e voi che avete sentito tanto freddo, potete andare lì a fare la parrocchia … eh? Vi piace? Grazie, grazie per essere rimasti qui, al freddo; grazie tante per essere venuti; grazie per la vostra accoglienza e per la vostra bontà. Il Signore vi benedica tanto, e io vorrei darvi la benedizione adesso. Preghiamo gli uni per gli altri, per tutte le famiglie della parrocchia, per i sacerdoti, per tutti quelli che lavorano qui e tutti i fedeli e i non fedeli. Vi benedica Dio Onnipotente: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E per favore, vi chiedo di pregare per me: non dimenticatevi. Grazie! Grazie”.

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