giovedì 28 giugno 2018
La denuncia nel discorso alla delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli: spesso la fede non incide nelle scelte pubbliche e private dei credenti. Insieme contro le moderne schiavitù.
Il Papa e Bartolomeo I in un'immagine di repertorio.

Il Papa e Bartolomeo I in un'immagine di repertorio.

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Insieme nella lotta alle moderne forme di schiavitù, per la difesa del creato, nella ricerca della pace. Il richiamo alla testimonianza comune, già in atto, del Vangelo nelle periferie fisiche e spirituali di oggi è stato al centro dell’incontro tra il Papa e una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. L’occasione è il consueto pellegrinaggio di una rappresentanza ortodossa a Roma in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, celebrata il 29 giugno.

Una fede che non incide più


Nel suo discorso Francesco, ribadendo il profondo legame che lo unisce al patriarca Bartolomeo I e «la crescente comunione che lega la Chiesa cattolica e il Patriarcato», ha sottolineato l’importanza di una presa di coscienza «della comune missione al servizio del Vangelo, per generare un’umanità nuova, protesa verso Dio». A chiederlo con urgenza è «il progressivo offuscamento della fede» in tante società «che tradizionalmente si dicevano cristiane». Una fede – ha denunciato il Pontefice – «che non incide più nelle scelte dei singoli e nelle decisioni pubbliche. Il disprezzo della dignità della persona umana, l’idolatria del denaro, la diffusione della violenza, l’assolutizzazione della scienza e della tecnica, lo sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali sono soltanto alcuni dei gravi segni di una tragica realtà, alla quale non possiamo rassegnarci».
L’osservazione di quanto sta avvenendo infatti non deve portare ad abbassare lo sguardo o a rifiutare il confronto. Anzi, ha aggiunto il Papa citando un discorso di Bartolmeo I, «le nostra Chiese possono creare nuove possibilità di trasformazione per il nostro mondo. Infatti, la Chiesa stessa è un evento di trasformazione, di condivisione, di amore e di apertura. […] Nelle nostre Chiese sperimentiamo la benedetta certezza che il futuro non appartiene all’“avere” ma all’“essere”, non alla “pleonexia” ma alla “condivisione”, non all’individualismo e all’egoismo ma alla comunione e alla solidarietà: non appartiene alla divisione ma all’amore».

Il 7 luglio Bartolomeo I alla preghiera di Bari

L’incontro odierno con la delegazione ortodossa vuole essere anche un ricco anticipo all’appuntamento del prossimo 7 luglio a Bari, quando su invito del Papa, Bartolomeo I , insieme ai capi di Chiese e comunità cristiane del Medio Oriente, si uniranno nella preghiera e nella riflessione «sulla tragica situazione che affligge tanti fratelli e sorelle di quella regione». La presenza a Roma di una delegazione del Patriarcato ortodossodi Costantinopoli fa parte di un calendario di scambi ecumenici che vede tradizionalmente una delegazione vaticana pellegrina Al Fanar, in Turchia, a fine novembre in occasione della solennità di Sant’Andrea.

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