lunedì 25 giugno 2018
All'Angelus domenicale Francesco ha esortato: «Domandiamoci, ognuno di noi, in un esame di coscienza: come è la mia fede? È gioiosa? È aperta alle sorprese di Dio?»
Il Papa: Dio ci stupisce con le sue sorprese
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La nascita di Giovanni Battista da genitori molto anziani e fino ad allora sterili rappresenta un "segnale" che "Dio non dipende dalle nostre logiche e dalle nostre limitate capacità umane". Lo ha detto papa Francesco all'Angelus domenicale. IL TESTO INTEGRALE

"Bisogna imparare a fidarsi e a tacere di fronte al mistero di Dio e a contemplare in umiltà e silenzio la sua opera, che si rivela nella storia e che tante volte supera la nostra immaginazione", ha spiegato il Papa. Questo episodio evangelico, ha osservato, "è circondato da un gioioso senso di stupore, di sorpresa e di gratitudine. Stupore, sorpresa, gratitudine. La gente è presa da un santo timore di Dio e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose".

"Guardiamo - ha esortato Francesco - quella gente che chiacchierava bene su questa cosa meravigliosa, su questo miracolo della nascita di Giovanni, e lo faceva con gioia, era contenta, con senso di stupore, di sorpresa e gratitudine. E guardando questo domandiamoci: come è la mia fede? È una fede gioiosa, o è una fede sempre uguale, una fede piatta? Ho senso dello stupore, quando vedo le opere del Signore, quando sento parlare dell'evangelizzazione o della vita di un santo, o quanto vedo tanta gente buona: sento la grazia, dentro, o niente si muove nel mio cuore? So sentire le consolazioni dello Spirito o sono chiuso?". "Domandiamoci, ognuno di noi, in un esame di coscienza: come è la mia fede? È gioiosa? È aperta alle sorprese di Dio? Perché Dio - ha concluso il Papa - è il Dio delle sorprese. Pensiamo a queste parole, che sono stati d'animo della fede: gioia, senso di stupore, senso di sorpresa e gratitudine".

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