Temptation island campione di ascolti. Ma è la peggiore tv in circolazione

Mostra la fragilità dei sentimenti, la finzione di coppie tutta apparenza e poca essenza. Altro che "rappresentazione dei sentimenti", è il vuoto pneumatico. E non fa bene agli adolescenti
July 30, 2025
Con 4 milioni e 600 mila telespettatori e uno share del 32,86%, Temptation island su Canale 5 si conferma uno dei programmi televisivi più visti della stagione, sicuramente un campione d’ascolti tra i cosiddetti reality. Si potrebbe addirittura parlare di fenomeno sociale perché quando i numeri sono così alti, davanti al teleschermo si palesano anche degli insospettabili, coloro che pubblicamente non ammetterebbero mai di sintonizzarsi voyeuristicamente su quello che ormai in molti definiscono a ragione il «programma delle corna».
In effetti, il reality pensato e prodotto da Maria De Filippi, di cui ieri 31 luglio è andata in onda l'ultima puntata, non fa altro che portare alla ribalta le miserie e le fragilità di coppie messe alla prova di fronte alla tentazione che si traduce nel vivere separate per tre settimane: da una parte i fidanzati con un bel gruppo di donne single a disposizione; dall’altra le fidanzate con altrettanti uomini. Il tutto nella cattività di un resort sul mare sotto l’occhio indiscreto delle telecamere che forniscono materia per verificare come i singoli si sono comportati. Dopo di che si propongono i video ai rispettivi fidanzati e fidanzate e si accetta di litigare, vestiti da sera, davanti a un falò su una spiaggia trasformata in set televisivo.
Chi non ha difficoltà ad ammettere di appassionarsi alle controverse presunte storie amorose dei protagonisti di Temptation island sono i più giovani, ovvero quella fascia di pubblico tra i 15 e i 24 anni che normalmente non guarda più la televisione. Nei loro confronti un ruolo prepotente lo hanno giocato i social, soprattutto Instagram, dove i giovanissimi commentano in particolare l’atteggiamento e le parole dei fidanzati. In molti casi ironizzando, ma in altri lasciandosi trascinare nel tormentato modo di intendere i sentimenti (o i non sentimenti) che sembra caratterizzare i rapporti di coppia in generazioni che si mostrano sempre più bisognose di surrogati per andare avanti nella vita a due. È un brutto segnale e questi programmi, per i quali ognuno è libero di dire quello che gli pare (esperimento sociologo, feuilleton televisivo o altro), sono deleteri per ragazzi che avrebbero bisogno di valori veri a partire proprio dall’amore, quello autentico però, non quello fasullo di Temptation island e dei suoi squallidi protagonisti, che più che coppie innamorate sembrano due singoli che si odiano. Anziché elencare i pregi del partner, vengono messi in evidenza un’infinità di difetti. A parte che tutti sanno di essere ripresi, perché le inquadrature sono tutt’altro che da telecamera nascosta (montaggio compreso), ben pochi, stando all’ironica regola che si resiste a tutto tranne che alle tentazioni, si comportano in modo da non urtare il fidanzato o la fidanzata. Alla visione dei filmati le reazioni sono di vario tipo, alcune persino scomposte, della serie «sfascio tutto».
Ma questa è la regola di un gioco che finisce per mettere in dubbio la cosa più importante, ovvero che possa esistere l’amore vero, facendo balenare l’idea che la vita stabile di coppia sia solo un tormento. E pensare che il conduttore Filippo Bisciglia, dopo una dozzina di Temptation al suo attivo, parla ancora di «vero viaggio nei sentimenti», quando in realtà è solo la rappresentazione del vuoto pneumatico che permea persone che mettono in mostra muscoli, forme e tatuaggi, convinte che l’apparire sia più importante dell’essere. Anche per questo le coppie sono assortite e scelte con un attento casting in funzione dello spettacolo e ognuna recita (fin che può) una parte. Fatto sta che Temptation island, evitando giri di parole, è un programma indisponente, sicuramente uno dei peggiori in circolazione. Lo diciamo sapendo di correre il rischio di quelli che sbagliano l’approccio per giudicare un prodotto estivo del genere. Se anche fosse, preferiamo mettere in guardia i telespettatori, soprattutto i più giovani.

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