A Parigi è accaduto qualcosa di "terribile, abominevole eppure assolutamente concepibile". Inizia con questa affermazione il videoeditoriale di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, sulla strage al "Charlie Hebdo", questa mattina a Parigi. Le nostre società sono aperte e vulnerabili, afferma Tarquinio, ma non inermi. "E non è solo questione di armi, ma di occhi, di cuori e di teste. Occhi capaci di vedere l'ingiustizia e di riconoscerla. Cuori capaci di ribellarsi al male. Teste capaci di pensare la risposta e di articolarla, rifiutando la logica dei tagliagola e degli assassini a sangue freddo. È una sfida da accettare e da vincere".
Opinioni
Perfino la violenza subita può sembrare normale. L’aumento di suicidi in carcere porta a riflettere sul senso della detenzione e obbliga a pensare il superamento di un modello che non regge più
Fu lo statista democristiano, da primo presidente del Consiglio dell’Italia liberata, a formalizzare la proposta di istituire la festa del 25 aprile
Anche su questa repulsione della violenza, nata dall’aver combattuto una guerra, si fondava il loro ottimismo. La loro voglia di costruire, di migliorare: per sé e per i propri figli