venerdì 16 marzo 2012
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​Registrare di nascosto la conversazione con una persona è profondamente scorretto. Ma nella telefonata del direttore di Rai4 Carlo Freccero a "Libero" (resa pubblica dal quotidiano) ci sono elementi talmente gravi che non possono essere trascurati.È vero che Freccero non sapeva di essere registrato e che la rabbia (forse) l’ha fatto straparlare. Ma purtroppo non è la prima volta. Lo scorso gennaio, dopo le critiche dell’Aiart alla stessa serie scandalo "Fisica o chimica" da lui trasmessa, ha inveito contro l’associazione accusandola di far parte «di un complotto dei cattolici per non farmi diventare direttore di Raiuno». Ora ce l’ha con la Rai – letterale – «al servizio dei cardinali pedofili del Vaticano». Se non fosse tutto registrato, sembrerebbe una folle e squallida scenetta inventata. Purtroppo è tutto vero. E allora ci si chiede: com’è possibile che «il geniale Freccero» (come ama autodefinirsi) possa dimenticare che il «servizio pubblico» ha regole precise e che la Rai ha firmato un codice di autoregolamentazione «Tv e minori» che va rispettato? E soprattutto: cosa deve accadere ancora perché la Rai batta un colpo?
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