Se è la banca a capire che è passata la morte
domenica 19 maggio 2019

Vicino a dove abito, qui in Veneto, succede una cosa eclatante, tutti i giornali ne parlano. Ma la trattano in chiave horror: un figlio nasconde i cadaveri della madre e dello zio, e ci vive accanto.

Mentre l’aspetto saliente riguarda il tempo che precede la morte, il rapporto del figlio con la madre e lo zio quand'erano vivi. La madre, nata nel 1931, è morta sei mesi fa, lo zio, nato nel 1929, è morto tre anni fa: il figlio-e-nipote teneva nascosti i loro corpi vicino alla propria casa, in una baracca che serviva da legnaia, per continuare a riscuotere le loro pensioni, 1.200 euro in totale. Sappiamo tutti come vanno queste cose: l’ente che eroga le pensioni prima si fida, poi fa una domanda: “Ma gli intestatari delle pensioni dove sono?”. “In ospedale” risponde il delegato, e nomina una città vicina. A un certo punto salta fuori un funzionario che avverte i carabinieri. I carabinieri vanno all'ospedale e dei due pensionati non trovano traccia. Allora tornano dal figlio-e-nipote, perquisiscono la casa, le baracche intorno, e trovano i corpi: la madre ancora ben conservata, sigillata in un telo di nailon, lo zio ormai ischeletrito, chiuso in una cassa di legno.

Questo i giornali l’han raccontato meglio di come sappia fare io. Ma il senso della notizia non è qui, nel dopo-morte: questo è un tempo da racconto horror, giallo o nero, e non dice molto sulla società in cui viviamo. È più rivelativo il tempo precedente, che dobbiamo cercare di ricostruire. Com'era il rapporto tra figlio-nipote e madre e zio?

Se lui vedeva che stavano bene, pensava: "Lunga vita a voi, voglio avervi con me per tanto tempo", o pensava: “Intanto la pensione arriva, e speriamo che arrivi a lungo”? Se lui vedeva che uno o l’altra avevano un guaio, febbre alta, pressione alta, augurava: “Cercate di resistere, senza di voi la mia vita è infelice, ho bisogno di voi”, o si augurava: “Cercate di resistere, ho bisogno della vostra pensione”? Forse non tutti questi sospetti sono giustificati per il caso specifico che citiamo, e io mi lascio trascinare dalla fantasia, ma questo non è un caso isolato, ci sono stati altri figli e nipoti che tenevano nascosta la morte di genitori o nonni per continuare a ricevere la loro pensione.

E i sospetti che avanzo qui, se non van bene per tutti, van bene per molti. Il vecchio in casa non è più il caro zietto, la cara mammina: è un portatore di pensione. Lui stesso si vede come portatore di pensione, e in questo sente la propria preziosità, la propria amabilità, la ragione per cui può essere amato, o almeno tollerato. Conosco questi paesi, queste campagne. Ci sono nato. Ci ho vissuto. Ci stanno famiglie di un eroismo sublime (vecchi accuditi dalla mattina alla sera dai nipoti e dalle nuore), e famiglie abbrutite dall'isolamento, in cui il denaro è tutto e il sentimento è nulla. Quando succedono fattacci come questo, due vecchi morti e nascosti, chi se n’accorge? Gli amici? No. I parenti? No. La polizia? No. Il medico di base? No. Chi dunque? La banca. La banca è l’alfa e l’omega del paese, il filtro per cui passa tutta la vita e tutta la morte. E queste eran due morti che non passavano mai.

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