giovedì 23 agosto 2012
COMMENTA E CONDIVIDI

Il Mazapégul a volte si incanta. Ha un animo pascoliano. Ama le cose minime e gli abissi. Ad esempio ama sorprendere l’infinito che c’è nella cura dei particolari qui al Meeting. Perché l’infinito non si attua in una durata lunga delle cose o in una ripetizione uguale. Ma nell’intensità del gesto adeguata al desiderio profondo del cuore. E allora ci sono alcune cose davanti a cui il Mazapégul si incanta. Ad esempio ieri una volontaria cercava di togliere delle briciole dalla moquette di una delle sale. Ora, come molti sanno si tratta di una delle operazioni più snervanti e noiose del mondo. E farlo mentre migliaia di persone ti passano da ogni parte e quasi ti spintonano, farlo mentre ci sono 40 gradi all’ombra, mentre nella sala di fianco fanno un incontro che ti interessa o mentre i tuoi amici seguono un concerto, beh è ancora più dura. Oppure, il Mazapègul si è incantato davanti alla venditrice stremata di pop-corn (un alimento che a 40 gradi all’ombra non è che va a ruba) davanti al carrettino con lo sguardo un po’ perso e però dedicata al csuo compito, bellissima. Oppure l’incanto del Mazapégul arriva quando vede l’addetta a un cancello che alla mattina lo saluta mentre sfreccia sulla moto mazapégulesca. La ragazza è già circondata da quattro giovanotti della guardia di finanza o di non so che. I quattro e la signorina stanno in uno spicchio d’ombra mentre il sole già mena con una forza che spacca la testa ai somari.

E lei fa la guardia al cancello mentre loro fan la "guardia" a lei. Oppure l’incanto del Mazapégul fiorisce davanti a quelli antipatici che fanno il servizio d’ordine. I più del servizio d’ordine sono simpatici, ma ecco ce ne sono alcuni che… Sembra quasi che il Meeting dell’Infinito valorizzi anche loro, gli antipatici facendo fare a loro gli antipatici, la cosa che riesce meglio. Ma la delicatezza con cui lei, accademica in linguistica tedesca all’università, dirigeva il traffico in un ristornate sovraffollato era il segno supremo dell’infinito presente.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: