Rispetto reciproco (e galateo istituzionale): mai troppo in politica
giovedì 17 novembre 2022

Gentile direttore,
sono passati un po’ di giorni, ma vorrei tornare – per dirle che lo sottoscrivo tutto – sull’editoriale firmato da Francesco Ognibene «L'altra pace che la politica deve saper fare anche con sé» pubblicato su “Avvenire” dello scorso 4 novembre 2022, dedicato alla necessità di un rispetto reciproco tra i vari politici e i diversi partiti, nella speranza che qualcosa si muova. Denigrando l’Italia si distrugge il nostro Paese in primis, poi tutti gli italiani, proprio come colui che denigra, suo padre e sua madre e tutti i suoi familiari. Il massimo della stupidità politica, dell’antidemocrazia e, ne sono convinto, della negazione dei valori evangelici.

Santo Bressani Doldi


La contrapposizione fine a sé stessa porta agli esiti che lei condanna, gentile dottor Bressani, e rispetto ai quali Francesco Ognibene aveva saggiamente messo in guardia. Eppure, la denigrazione capziosa e bellicosa dell’avversario o anche solo l’abuso della propria condizione di eletto in Parlamento o di chiamato a grandi responsabilità per condurre polemiche insensate (e persino senza rispetto del galateo istituzionale) è purtroppo un’evenienza non rara sulla nostra scena politica. Anche questo primo avvio di legislatura e dell’attività di governo ne è segnato. Giusto dar voce al nostro dissenso di cittadini e cittadine. Fare opposizione, e farla efficacemente, non è solo lecito è doveroso e difendere le scelte della maggioranza di governo lo è altrettanto, ma ci sono limiti che non bisogna superare. Meno male che c’è il presidente Mattarella… (

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