Quelle antiche e solide parole e le intenzioni di quest'oggi
sabato 29 ottobre 2022

È dunque nato il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Mèrito dal latino meritum, derivato di merere, meritare. Ovvero il fatto di meritare, di essere cioè degno di lode, di premio. In genere ha senso positivo e indica il diritto che con le proprie opere o le proprie qualità si è acquisito all’onore, alla stima.

Altrove ho sostenuto anch’io la tesi secondo cui la scuola italiana ha dimenticato il compito decisivo che privilegia la formazione della persona, obiettivo che diverge rispetto all’affinamento di una nuda competenza, cioè alle informazioni necessarie che favoriscono l’ingresso nel mondo del lavoro.

Sono curioso di conoscere i criteri di valutazione del Merito nella scuola che verrà. I voti? No grazie! Purtroppo i docenti, nella maggioranza dei casi, stabiliscono il voto sulla base di quanto gli studenti apprendono e memorizzano escludendo, troppo spesso, la rielaborazione critica delle informazioni che altro non sono che dati freddi e senza emozioni. Il termine competenze contiene, inoltre, il significato di competere. Il nuovo ministro ha chiarito che il merito non dovrà essere una gara e allora che cosa sarà?

Gli studenti, i futuri adulti, qualsiasi lavoro sceglieranno saranno prima di tutto persone che costruiranno relazioni, vivranno emozioni, faranno scelte etiche, razionali ed emotive, il loro corpo reagirà sulla base della loro sensibilità e la loro mente trasformerà i pensieri in immagini. Queste sono le coordinate grazie alle quali definiranno la propria identità alla ricerca del proprio posto nel mondo, presente e futuro. La Scuola, come anche l’Università, è il luogo della formazione dei futuri adulti, cerchiamo di averne cura ognuno come può.

Docente di Storia dell’Arte e uomo di teatro e di cinema

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