Vita in carcere, la gran livella
mercoledì 23 dicembre 2020

Dietro avvilenti sbarre di prigione
privato di ogni cosa
ma non dell’essenziale

Il “tu” viene prima
l’“io” viene dopo
il “noi” è l’aria che si respira

Niente è mio
niente è tuo
tutto è nostro

Il cibo che avanza non si butta
lo condividono gli uccelli del cielo
che volano dentro, si nutrono e felici van via

Addolorano così tanti volti giovani
e quando chiedi: “Perché sei qui?”
parlano chiaro, senza mezzi termini

Da ciascuno secondo le proprie capacità
a ciascuno secondo i propri bisogni
secondo l’idea della nostra Costituzione

Ecco, questa comunione è forgiata dalla costrizione
ma se solo ogni umano l’abbracciasse in libera scelta
tutti davvero tornerebbero come bambini sulla Madre Terra

Stan Swamy

Stan Swamy è sacerdote e gesuita, 83 anni, malato di Parkinson incarcerato a Taloja, in India, per la sua attività a sostegno della minoranza Adivasi (letteramente in hindi “abitanti originari") perseguitata e privata delle proprie terre. (Per saperne di più clicca qui)

(traduzione di Angela Napoletano e Marco Tarquinio)

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI