È ora di nuovo Welfare per le famiglie, povere e no
giovedì 28 settembre 2017

Da oggi a Roma la terza Conferenza nazionale sul tema Caro direttore, oggi si apre a Roma la terza Conferenza nazionale sulla famiglia, un appuntamento che mancava ormai da sette anni. È un’occasione importante per portare il tema della famiglia al centro del dibattito del Paese, che ancora non è riuscito a dotarsi di una politica strutturale in suo favore, sia essa una riforma del sistema fiscale che conduca all’introduzione del Fattore Famiglia sia un’altra misura a sostegno dei nuclei familiari, come ad esempio il rafforzamento dell’istituto degli assegni familiari.

Sono decenni che nel nostro Paese si parla delle difficoltà delle famiglie, se ne analizzano le cause, si prende atto dei cambiamenti che le hanno attraversate e si denunciano gli sforzi che quotidianamente fanno per crescere e sostenere se stesse, sopperendo autonomamente alle carenze del welfare pubblico. I lunghi anni della crisi le hanno però messe a dura prova e l’assenza di una politica strutturale per il welfare familiare ha reso tale peso insostenibile.

È il momento che anche l’Italia si doti di una strategia coerente che consenta, finalmente, la definizione di politiche sociali degne di una nazione europea. Spesso si sono date risposte una tantum, che rispondono alla logica dei bonus, contraria alla definizione di una politica strutturale. Quest’anno una politica strutturale è stata inaugurata: il Rei, la prima misura unica per il contrasto alla povertà. È vero, le politiche di sostegno alla famiglia sono cosa ben diversa dalle politiche contro la povertà. Tuttavia, c’è un punto in comune: le famiglie povere. In questo senso, il rafforzamento del Fondo contro la povertà, con finalmente piena ed efficace considerazione dei carichi familiari, potrebbe essere un intervento che va incontro a entrambe le politiche.

Poiché le famiglie con figli sono le principali beneficiarie del Rei, l’avvio di un Piano consentirebbe alle famiglie più disagiate di dare una risposta alle proprie esigenze primarie che riguardano l’alimentazione, la casa, il vestiario, i trasporti e altre necessità di base. Cosa che per il momento non avviene: pur essendo disegnato per dare risposte alle famiglie povere, il Rei lo fa in misura ridotta a causa dei finanziamenti e dei riferimenti limitati. Mettere in sicurezza le famiglie in povertà assoluta (il 6,1% del totale) è necessario per costruire un nuovo welfare per tutte le famiglie, povere e no. Che questa Conferenza possa dunque essere il motore di un confronto aperto sulle migliori strategie possibili e sugli strumenti più adeguati.

*Presidente delle Acli e portavoce dell’Alleanza contro la povertà

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