«Movida selvaggia come rimediare». Giusto denunciare ma di più educare
sabato 7 aprile 2018

Gentile direttore,
il fenomeno della movida selvaggia con interi quartieri resi invivibili fino a notte fonda dalla musica assordante, dalla somministrazione di alcolici in quantità industriale a minorenni, dallo spaccio di droga di ogni tipo, pare dilagare in tutta Italia, anche se Napoli pare divenuta la capitale del disordine, con effetti acustici devastanti provocati dalla movida sulla tranquillità dei tantissimi residenti, non solo del centro, che hanno la sventura di abitare in prossimità di bar e paninoteche frequentati da giovani agghindati da far invidia ai selvaggi, in un tripudio di piercing e tatuaggi. Cosa può fare il cittadino per difendersi? Premettiamo che le ordinanze del sindaco, quando contrastano con le norme del codice civile e penale sono carta straccia, anzi vanno considerate alla stregua di istigazione a delinquere. Nessuno può autorizzare a irradiare musica all’aperto, quando questo comportamento configura il reato di schiamazzo, punito con pene severe. Consiglio vivamente ai cittadini tartassati di avere coraggio e di telefonare a vigili urbani, polizia e carabinieri (le telefonate sono registrate) segnalare le irregolarità, invitare a porre sotto sequestro gli altoparlanti, pena l’omissione di atti d’ufficio e dare appuntamento alle volanti sul luogo del misfatto, avvertendo che in caso di strafottenza, l’indomani sarà informata la magistratura, la quale, se in Italia esiste ancora una parvenza di diritto, dovrebbe prendere seri e adeguati provvedimenti. Consiglio a tutti di intentare una causa civile per danno ai proprietari dei locali fracassoni, chiedendo decine di migliaia di euro, per perdita di valore degli immobili. Coraggio, siamo gli artefici del nostro destino!

Achille della Ragione

Non avere paura di denunciare schiamazzi e spaccio è giusto. Educare, con pazienza e la fermezza che comincia con l’esempio, lo è ancora di più. Gli schiamazzanti (etc etc) non nascono da soli, ma se soli sono lasciati.

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