mercoledì 20 giugno 2018
Presa di posizione firmata dai rappresentanti di 22 organizzazioni nazionali della Croce Rossa, oltre all’Italia
Isola di Lesbo, giubbotti di salvataggio usati da migranti (Ansa)

Isola di Lesbo, giubbotti di salvataggio usati da migranti (Ansa)

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Giorno dopo giorno, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur/Unhcr) conta il numero di persone morte, annegate in mare, cercando di raggiungere le nostre coste europee. Periodicamente, alcune immagini risvegliano la nostra coscienza ma, più spesso, queste vite umane finiscono nell’indifferenza generale. In tutto il mondo, il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa supporta le persone vulnerabili. Sono vittime di calamità naturali, feriti di guerra, bambini disabili, anziani o famiglie che non possono permettersi di vestirsi o nutrirsi: la nostra missione è accogliere, proteggere, curare e sostenere. Nel rispetto della legge e dei nostri principi e valori, non giudichiamo i motivi dei migranti o le politiche migratorie nazionali, non siamo qui per incoraggiare o scoraggiare la migrazione, non abbiamo alcun ruolo politico: la nostra missione è umanitaria.

Le persone costrette a fuggire dalle loro case sono vulnerabili. Qualunque sia la ragione per abbandonare la propria comunità, le persone migranti sono lontane dalle loro famiglie, il più delle volte distrutte da un viaggio infinito e preoccupate per il proprio futuro. Una volta in Europa, invece di essere accolte, sono escluse. Dovremmo ospitarli? Possiamo ospitarli? Come ospitarli? In tutte le nostre nazioni, queste domande sono molto spesso esasperate da un dibattito fatto di passione e posizioni ideologiche. In occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, vogliamo offrire alcune idee semplici per affrontare questo problema complesso. Attraverso queste idee, speriamo che la discussione possa trovare un punto di accordo.

Gli Stati dovrebbero definire le loro politiche migratorie in base alle loro capacità materiali e sociali nell’accoglienza e nell’integrazione. Per prendere questa decisione, dovrebbero prendere in considerazione tutti i motivi che spingono alla migrazione: l’attuale situazione globale, le crisi economiche, i contesti di conflitto e il cambiamento climatico.

Gli Stati possono regolare la presenza di migranti sul loro territorio, ma devono farlo nel rispetto del diritto internazionale e nazionale, proteggendo i diritti e la dignità delle persone. Qualunque sia la situazione e lo status legale futuro delle persone migranti, abbiamo il dovere di accogliere ogni essere umano con dignità. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo assicurare un processo di asilo che esamini in modo completo situazioni individuali spesso complesse, il rispetto del diritto all’unità familiare, specialmente per i minori non accompagnati, l’assistenza umanitaria e l’accesso all’assistenza di base, un alloggio dignitoso, il non utilizzo della detenzione, specialmente per i bambini. Un programma di integrazione efficace si dovrebbe basare su un buon equilibrio tra diritti e doveri. Il diritto alla formazione, al lavoro, a un alloggio dignitoso, a ricongiungersi con la propria famiglia, ad accedere al supporto medico-sociale e al dovere di apprendere la lingua del Paese ospitante e rispettare la legge e le abitudini sociali comuni.

Per raggiungere un’integrazione di successo, la società nel suo insieme deve mobilitarsi. Le autorità pubbliche, lo staff e i volontari delle organizzazioni della società civile hanno certamente un ruolo importante da svolgere, ma ogni cittadino può farne parte. Solo questo spirito di solidarietà sarà in grado di ridurre le paure, creare fiducia, favorire la comprensione reciproca, conciliare punti di vista e beneficiare del contributo economico e sociale delle persone migranti.

Infine, dobbiamo capire che la migrazione è un fenomeno globale e sostenibile e non una crisi temporanea ed europea. L’Europa dovrebbe svolgere un ruolo centrale nel coordinamento delle politiche migratorie, ma è a livello globale che dobbiamo mostrare creatività sociale e lavorare instancabilmente per il rispetto della dignità umana, del diritto internazionale e contro le cause delle migrazioni forzate – povertà, disuguaglianze, distruzione ambientale e ogni tipo di violenza.

In occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, noi, Società nazionali europee della Croce Rossa, chiediamo consapevolezza del fenomeno e una profonda riforma di una politica migratoria che sia sostenibile e responsabile.

Presidente Croce Rossa italiana

Questa presa di posizione congiunta viene resa pubblica oggi in contemporanea su grandi quotidiani di tutta Europa ed è firmata dai rappresentanti di 22 organizzazioni nazionali della Croce Rossa, oltre all’Italia: Francia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Polonia, Austria, Grecia, Svizzera, Norvegia, Finlandia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Bulgaria, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Lìtuania, Cipro, Monaco e Andorra.

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