mercoledì 15 agosto 2012
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Caro direttore,
ho letto con commozione nei giorni scorsi l’articolo di Lucia Bellaspiga e, poi, il suo "Botta&Risposta" in questa pagina a proposito delle 'schiave' nigeriane. Ho provato rabbia per le persone che adescano queste ragazze nei loro Paesi d’origine con l’inganno e che, poi, le violentano sotto tutti i punti di vista e le sfruttano in questa maniera orribile, umiliante, disumana. Provo disprezzo per i loro "clienti", miei connazionali, che trattano le donne come merce "usa e getta". Mi chiedo e chiedo a lei, caro direttore: possibile che non si possa far nulla per liberare queste ragazze, senza che rischino la vita, loro e i loro cari?
C’è qualcosa che potremmo fare anche noi, gente comune? Anche solo offrire ospitalità e amicizia? Magari potrebbero almeno riacquistare un po’ di fiducia nel genere umano, che tanto le ha tradite. Cordiali saluti
Donatella Da Corte, Belluno
 
C’è molto da fare e molto che viene fatto, cara signora Da Corte.
Grazie, bisogna pur dirlo, all’impulso della Chiesa che si spende con dedizione evangelica contro la mercificazione e lo sfruttamento delle donne di qualunque nazionalità, in qualunque modo questa violenza e questa vergogna si manifestino. In prima linea ci sono diverse realtà associative e d’impegno, tra le altre spicca l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, che ha la sede principale a Rimini (telefono 0541.909600 email info@apg23.org) e offre diversi riferimenti sul territorio italiano (e non solo). Nella sua Belluno, gentile amica, può certamente prendere contatto con la Caritas diocesana (Piazza Piloni 11 - telefono 0437.212426 dal lunedì al venerdì 9 - 12). Lei si fa poche e serie domande, tutte giuste.
Grazie a persone della sua sensibilità e disponibilità è possibile continuare a convertire la «rabbia» per l’ingiustizia in concrete azioni solidali, costruendo risposte umanamente e cristianamente efficaci. Ricambio il suo cordiale saluto e auguro a lei e a tutti gli amici lettori di vivere con serenità, nel cuore di questo caldo agosto, la festività dell’Assunzione di Maria.
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