giovedì 26 dicembre 2013
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Caro direttore, lei mi conosce già: sono da 42 anni insegnante di scuola elementare. E per prima cosa voglio ringraziarla per la stima, la fiducia e la pubblicazione delle letterine dei miei alunni il 16 giugno scorso. Il mio grazie va soprattutto al nostro giornale Avvenire, che ci ha dimostrato amicizia, vicinanza e condivisione dal 26 giugno 2012, data del 1° Convegno per denunciare il problema della «Terra dei Fuochi», anche se all’epoca sembrava follia parlarne. Tutti ci accusavano di essere allarmisti e impotenti contro le ecomafie; invece il nostro giornale ci ha creduto, e soprattutto con gli articoli di Pino Ciociola, Valeria Chianese e Antonio Maria Mira ha elevato con noi il grido di dolore per denunciare l’avvelenamento delle nostre terre.Oggi tutto il mondo, grazie a voi, conosce il nostro dramma che è diventato «un fiume in piena». Una gratitudine immensa va a padre Maurizio Patriciello, che ha saputo leggere i disegni di Dio e, con coraggio e forza sovrumana, ha “sposato la causa” per difendere dalla morte e liberare dalla paura milioni di vite umane, condannate a morte da criminali che hanno “violentato” la Madre Terra e che solo Dio sa e può perdonare.La notizia del decreto legge del 3 dicembre 2013 ci ha colmato di gioia. Sono segni che alimentano, in noi cittadini, la fiducia nelle istituzioni. È vero, la strada è ancora lunga e tortuosa, ma abbiamo la “speranza” che tutto questo un giorno finirà. I miei bambini, in occasione del Santo Natale, hanno voluto chiedere a Gesù Bambino un dono speciale: «Ridonaci la vita bella, sana, fa che possiamo ritornare a essere felici per poter sognare e progettare un futuro migliore». Le affido le loro letterine. Santo e felice NataleEmilia Scafuto, Caivano (Na), Scuola elementare “B.Ciari” Lei, cara maestra Emilia, vede davanti ai suoi bambini e a tutta la sua gente una strada «ancora lunga e tortuosa» verso la bonifica della «terra dei fuochi», colpita a morte con incredibile e intollerabile violenza dal traffico dei rifiuti tossici che, di fatto, unisce in uno stesso criminale "clan" camorristi e impreditori senza scrupoli (italiani ed europei). La cosa importante è che, oggi, quella strada verso un futuro degno finalmente si vede (regole forti e impegni delle istituzioni sono arrivati). E non solo si vede la strada, ma – grazie a Dio e ai buoni maestri come lei – si vede anche una giovanissima generazione pronta a camminare, incalzando i "grandi" a fare ciò che è necessario per proteggere sul serio i propri territori e per rispettare davvero la propria gente. Mi ritrovo perciò con gioia a pubblicare, proprio come nel giugno scorso, una sua lettera appello che in questa vigilia di Natale è giustamente contornata dai messaggi a Gesù Bambino dei suoi piccoli allievi. Spero che queste innocenti e incisive voci di bimbi trovino concreta eco nella testa e nel cuore di chi ha la possibilità di sostenere con giusti atti di governo la vostra e nostra speranza. Auguri a lei e a tutte le famiglie di Caivano e della «terra dei fuochi». Che il Natale di Cristo porti gioia e pace a voi e a tutti gli amici di "Avvenire". E che aiuti chi sbaglia e fa il male a cambiare direzione e passo, seguendovi sulla buona strada.
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