Caro direttore,con una gioia che mi si sprigionava man mano dal cuore, ho letto su “Avvenire” del 19 gennaio 2016 la stupenda lettera di Caldarola in dialogo con lei. È una testimonianza stupenda che meriterebbe essere ingrandita, farne manifesti e occupare ogni spazio possibile. Io sono cresciuto proprio dall’altra parte, dov’era quasi imposta la divisione: specie i comunisti erano quelli da aborrire perché il loro partito non era solo “politico”, ma praticava una vera e propria “fede” nettamente contraria al cristianesimo. Che bello vedere, almeno ora che son vecchio, le cose che pian piano cambiano! Grazie, direttore. E grazie se mi trova un piccolo spazio per ringraziare di tutto cuore prima il Buon Dio, poi l’amico Peppino, poiché è come se lo conoscessi da sempre.Ambrogio Zacchetti - Milano
«Il mondo sta cambiando, e cambierà di più», cantavamo da ragazzi. Ci è stata data la libertà di decidere la direzione, una bussola per orientarci e la tenacia di crederci, caro e saggio amico. Grazie a Dio, abbiamo anche chi ci aiuta, proprio come papa Francesco, a incontrare nel cammino di giustizia verso il «vero, buono e bello» sempre nuovi e anche inattesi compagni di strada.