La sofferenza e la dignità di chi merita buona sanità
giovedì 6 luglio 2017

Gentile direttore,

ecco, ho aspettato qualche giorno prima di scrivere... Perché vorrei portare all’attenzione dei cittadini un problema grave. Se hai 80 anni, magari con un principio di Alzheimer e magari ancora da circa un mese e mezzo sei dimagrito paurosamente e non riesci a mangiare e bere, beh tu devi sapere – e tutti devono sapere – che per la sanità italiana non sei (o non sei destinato a essere) una priorità a meno che non vomiti (o defechi) sangue. Al caro presidente Zingaretti della regione Lazio vorrei dire che, dopo aver speso 500 euro per una Tac e 160 euro per una visita urgente da un oncologo, abbiamo saputo che avevamo ragione a pensare che la persona in questione era molto malata. Ora combattiamo con Cad e hospice per i quali non sei ancora una priorità perché ci sono 22 persone davanti. E però se non vuoi far morire disidratato un anziano, e non ti puoi sostituire a un oncologo e neppure a un infermiere, ma gli devi far fare una flebo di cloruro di sodio, non si capisce chi dobbiamo aspettare... Forse il 118... Ma davvero dobbiamo impegnare il 118 per una flebo? Non lo so più cosa “prevale” in questa sanità... di sicuro tanta indifferenza e tanti Ponzio Pilato. Ci rendiamo solo conto che i tagli ai posti letto e i protocolli ai Pronto soccorso che ti invitano a fare visite specialistiche per conto tuo non sono di aiuto ai nostri anziani che prendono a mala pena 500 euro al mese di pensione. Meno male che ci sono i figli che lavorano (precariamente) ad aiutarli... Questo che stiamo vivendo mi auguro che trovi una risposta per altri che potrebbero trovarsi nella nostra situazione. Ora noi ci stiamo attrezzando, ma oltre al dolore quanta amarezza...

Luana Rossi

Spero che il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, legga la sua dolente e dignitosa lettera, gentile e cara signora Luana. Non credo che sia l’unica che in diversi modi gli viene indirizzata per questi motivi. So che il “governatore” ha a cuore la questione e so che la Regione che lui guida è dotata di una sanità di eccellenza, ma anche no. Non è l’unica in Italia in tale situazione, ma è una realtà di tale importanza – ovviamente anche perché al suo cuore c’è Roma – da risultare emblematica. La pesantezza record del prelievo fiscale a carico dei cittadini laziali (l’addizionale regionale Ire parla da sola...) è una delle prove delle difficoltà e delle inefficienze ereditate e delle pressanti sfide attuali. Sono convinto che si possano dare le condizioni per riuscire a superare le une e le altre. Mi auguro con il suo stesso spirito, cara signora, che questo accada e accada presto.

(mt)

>>> La risposta della Sanità del Lazio

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