mercoledì 28 dicembre 2011
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Caro direttore,
parafrasando lo scrittore francese Matthieu Baumier, direi che l’offensiva non è scatenata contro le ragioni della Chiesa o contro condotte riprovevoli di uomini di Chiesa, ma contro la caricatura di essa che gli autori degli attacchi hanno costruito, diffondendo falsità. È il meccanismo tipico della “ideologia del nemico”, con il suo apparato di stereotipi, immancabile presupposto di ogni caccia alle streghe e di ogni guerra che si rispetti. Demonizzare il nemico in quanto tale è fondamentale per galvanizzare le truppe pronte a combattere. La campagna d’odio è sempre il primo passo. Ci domandiamo: qual è il vero motivo di questa guerra? Formulo un’ipotesi: la Chiesa cattolica viene identificata simbolicamente con il Papa (Santo Padre), l’ultimo baluardo di un ruolo, quello paterno, che è un ostacolo per la piena realizzazione del perfetto consumatore, individualista e narcisista, adoratore dell’ego e dei suoi piccoli desideri. Il padre richiama il valore delle regole nel patto sociale che fonda la comunità, il noi. Nel capitalismo consumista l’iperliberismo economico e quello etico vanno a braccetto. La Chiesa cattolica li contrasta entrambi. Ergo nuoce al profitto. Per questo siamo in guerra. Niente di personale. È solo questione di affari.
Lanfranco Gianesin
Grazie per la chiarezza e la fulminante sintesi, caro signor Gianesin. Lei, io e tantissimi altri abbiamo sempre più chiaro quello che sta accadendo. Certi signori fanno male a sottovalutare l’intelligenza e la consapevolezza della gente.
Marco Tarquinio
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