sabato 13 giugno 2020
È possibile risparmiare 6 miliardi da investire per scuola e sanità: facciamolo
Un F35 in volo

Un F35 in volo - Ansa

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Gentile direttore,

se la spesa militare mondiale fosse ridotta anche solo del 20% e il denaro risparmiato fosse indirizzato in adeguati programmi di progresso umano, nell’arco di pochi anni potrebbero essere raggiunti quattro tra i principali obiettivi Onu di sviluppo sostenibile: 1) nessuna persona in condizione di povertà; 2) fame zero; 3) accesso per tutti ad una scuola di qualità; 4) realizzazione di importanti progetti per salvaguardare l’ambiente.

Invece, gli ultimi dati relativi alle spese militari - che 'Avvenire', unico tra i grandi giornali italiani, ha riportato in evidenza sulla sua prima pagina del 28 aprile scorso - evidenziano una realtà molto diversa: a livello mondiale la spesa nel 2019 ha raggiunto i 1.917 miliardi di dollari (record storico) e la previsione di spesa italiana per il 2020 è arrivata ad un livello mai raggiunto: 26,3 miliardi di euro e di questi 5,9 miliardi saranno spesi per l’acquisto di nuovi armamenti. Noi pensiamo, ancor più nella difficile stagione che stiamo vivendo, che i dati citati so- pra dovrebbero far riflettere ogni cittadino su quali siano gli investimenti prioritari per il nostro Paese e se quelli in nuovi sistemi d’arma siano uno di questi.

Per questo, come Comunità Papa Giovanni XXIII, insieme a oltre 50 associazioni, chiederemo al Governo e al Parlamento una moratoria di un anno, per il 2021, su tutti gli acquisti di nuovi armamenti. La proposta che avanziamo, da discutere nella prossima Legge di Bilancio, è concretamente realizzabile: azzerare per un anno i fondi per nuove armi allocati sia presso il Ministero della Difesa che presso il Ministero dello Sviluppo Economico e non dare avvio alla cosiddetta 'Legge Terrestre' richiesta dai vertici dell’Esercito. In questo modo verrebbero risparmiati circa 6 miliardi di euro che potrebbero essere investiti nella scuola e nella sanità. Al di là di ogni opinione politica, una scelta semplice e ragionevole: mettere le necessità reali dei cittadini davanti agli interessi dell’industria delle armi, investendo dunque i fondi già previsti non in strumenti di morte ma per il bene dell’Italia. Presidente Comunità Papa Giovanni XXIII

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