Informare sulla vita della gente vera e sui suoi problemi (buoni pasto inclusi)
sabato 18 luglio 2020

Gentile direttore, sono un commerciante e con i miei colleghi siamo in attesa della nuova normativa sui buoni pasto. 'Avvenire', unico giornale a dare riscontro a una mia segnalazione, si occupò a fondo del tema già nel 2007. La questione resta calda, e vorrei ricordarle le problematiche con le quali i miei colleghi e io ci misuriamo: 1) pagamenti lunghi che ora sono stati ridotti a 45 giorni (che non tutte le società rispettano) per poter avere il rimborso in modo più celere da 2 a 7 giorni viene chiesta una percentuale che oscilla tra l’1,5-2% e vale per tutte le società; 2) se i buoni pasto vengono rubati e non arriva in tempo la circolare che avvisa del furto non vengono rimborsati e ci rimette il commerciante; 3) molte aziende del settore hanno cominciato a trasformare i buoni pasto cartacei in buoni pasto elettronici, sarebbe però più utile avere un Pos unico per tutti, e non come ora ognuno con il proprio, così da essere obbligati a riempire il banco di macchinette e lievitazione dei costi per l’apparato! Si potrebbe usare lo stesso Pos che viene usato per bancomat e carte di credito anche per tutti i buoni pasto come sta proponendo la società Pellegrini semplificando le procedure, visto si perde tempo prezioso ogni volta a contarli, timbrarli, redigere le fatture ecc.; 4) percentuali troppo alte: si parte dall’8% fino ad arrivare addirittura al 15%. Chissà che finalmente si riesca ad avere una normativa definitiva che regolamenti davvero questo settore... La manovra è un inizio, ma non basta perché la situazione ormai sta diventando insostenibile. Infatti molti commercianti non li accettano più: troppe spese soprattutto in questo periodo di crisi, e anche molti clienti non sanno come spenderli. Inoltre va sistemato anche il decreto sui Pos: già alcune banche stanno abbassando le commissioni, ma deve essere così per tutte le carte di credito (anche Diners e American Express). Inoltre va abolito il costo della macchinetta Pos: sono tutte spese che gravano sui singoli commercianti. Mi scuso per la lungaggine, ma è un problema che esiste da anni e a cui nessuno sta pensando. Essendo commerciante so benissimo qual è il problema. Vi ringrazio se potete parlarne ancora.

Paolo Bonetto


Lei, gentile signor Bonetto, solleva un tema serio e tanto più in una fase come quella che stiamo attraversando e che ci vede impegnati a risalire la china dopo la 'caduta' sociale ed economica provocata dalla crisi pandemica. Le modalità di utilizzo dei buoni pasto sono una questione che riguarda ovviamente parecchi commercianti, ma anche e soprattutto tantissimi lavoratori dipendenti privati e pubblici. Prendo buona nota, assieme ai miei colleghi, delle sue annotazioni tecniche da 'addetto ai lavori' e le assicuro che ci occuperemo di nuovo della questione. Grazie per aver ricordato il lavoro svolto tredici anni fa su queste pagine e, dunque, l’attenzione che con costanza 'Avvenire' sa dare a problemi e ricerche di soluzioni che riguardano, come mi piace dire, la vita vera della gente vera. Impegniamo molte energie giornalistiche e spazi importanti sui grandi fronti politico-sociali, economici, esistenziali e umanitari che segnano la nostra società italiana e globale, ma cerchiamo di non dimenticare i fronti secondari o che sembrano tali.



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI