Immensa simpatia verso il mondo quattro sfide per l’umanesimo
mercoledì 29 novembre 2023

Pace, poveri, emigrati e anziani: gli “amori” da coltivare Abbiamo bisogno di un nuovo inizio. L’uomo di oggi, curvo sotto il peso di un carico pesantissimo, ha bisogno di alzare lo sguardo da sé e vedere l’orizzonte nuovo che sorge: una nuova fraternità tra i popoli. Sono convinto che il cristianesimo possa offrire all’uomo contemporaneo – spaesato e solo in un modo globalizzato schiacciato dalla dittatura del mercato e della scienza – quella visione, quel sogno, che gli permette di alzare lo sguardo verso il futuro con una nuova speranza e una più accesa passione. Di qui la responsabilità per i credenti di appassionarsi sul mondo contemporaneo per diventarne compagni di viaggio.

E, assieme, avviare un nuovo inizio. Sono di un’attualità straordinaria le parole con cui Paolo VI, chiudendo il Concilio Vaticano II, descrive come nell’aula conciliare il pensiero cristiano è andato incontro all’umanesimo ateo: «La religione del Dio che si è fatto uomo s’è scontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? Poteva essere, ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani ha assorbito l’attenzione del nostro Sinodo. Dategli merito in questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo».

Pubblichiamo qui sopra un estratto dell’introduzione del libro di monsignor Vincenzo Paglia “Sperare dentro un mondo a pezzi. Conversazioni con Domenico Quirico”, edito da Sanpino. Il presidente della Pontificia accademia per la vita dialoga a cuore aperto con il noto giornalista e scrittore sui temi più caldi dell’attualità mondiale.

Pubblichiamo qui sopra un estratto dell’introduzione del libro di monsignor Vincenzo Paglia “Sperare dentro un mondo a pezzi. Conversazioni con Domenico Quirico”, edito da Sanpino. Il presidente della Pontificia accademia per la vita dialoga a cuore aperto con il noto giornalista e scrittore sui temi più caldi dell’attualità mondiale. - .

La simpatia immensa, di cui parlava Paolo VI, è l’atteggiamento, l’unico possibile, che sgorga dal Vangelo. È con questo spirito che può aversi un nuovo inizio. L’uomo “globalizzato” diviene la sfida più stringente per il cristianesimo contemporaneo. Papa Francesco lo ha ben compreso e ci ha offerto le coordinate per quella visione che dovrebbe toccare le menti e i cuori di tutti i popoli. Con l’enciclica Lau-dato si’ ha delineato la “casa comune” di cui prenderci cura – è l’unica che abbiamo, almeno per ora – e con l’altra enciclica, Fratelli tutti, ha indicato l’unica famiglia che abita questa casa, una famiglia composta da tanti popoli, l’uno diverso dall’altro, eppure formanti un’unica famiglia sul pianeta. Papa Francesco con queste due encicliche a cui ho già accennato ci ha donato una visione che ci permette di leggere l’oggi e di sognare il futuro: l’unità del creato e della famiglia umana. È una visione congeniale al cristianesimo ma che coglie quel che è iscritto nelle profondità dell’uomo, di ogni uomo.

E che il Vangelo ricorda sia ai credenti sia ai non credenti o ai credenti in altro modo. Quattro sfide hanno occupato il confronto tra me e Domenico Quirico: la pace (con il suo opposto, la guerra), i poveri, gli emigranti e gli anziani. Sono quattro temi particolarmente cari a Papa Francesco. E non a caso e tanto meno per capriccio. Un umanesimo planetario – di cui c’è urgente bisogno – è possibile a partire proprio da questi quattro “amori”: sono incomprensibili senza una passione che li renda una priorità per costruire un futuro di fraternità per tutti. È la speranza che ci guida contro ogni speranza. Uomini e donne, credenti e non, uniti dal comune sogno: quello di un mondo che sia casa per tutti dove tutti possono trovare nelle profondità del loro cuore le energie per renderlo fraterno e pacifico.

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