mercoledì 22 agosto 2012
COMMENTA E CONDIVIDI
Caro direttore,
circa l’editoriale di prima pagina del 9 agosto «Il futuro sia sovrano», sarei in accordo se la concessione di sovranità non coinvolgesse anche l’Italia nelle follie legislative prese da altri, vedi riconoscimento dei matrimoni gay, riconoscimento dei tribunali islamici (come a Londra), aperture sul consumo di stupefacenti eccetera...
Renzo Mentigazza
 
Capisco bene le sue preoccupazioni, caro signor Mentigazza, ma siamo italiani come siamo europei. E penso anch’io come il nostro editorialista Giuseppe Dalla Torre, rettore della Lumsa, che – da cittadini e da cristiani, sulle orme dei padri fondatori Adenauer, De Gasperi e Schuman – dobbiamo continuare a batterci sul piano culturale e politico per l’unità dell’Europa e perché l’Europa sia un patria comune per tutti i suoi figli, governata da regole adeguate, da princìpi saldi e buoni e da leggi giuste. Non possiamo rinunciare. Non possiamo rassegnarci a una società europea popolata di “stranieri morali” e, per noi stessi, a un ruolo o da esiliati o da manovali di un progetto architettato solo da altri. A qualcuno forse piacerebbe che andasse così, ma il sogno europeo non deve diventare un incubo. E nessun destino, nessun esito nefasto, è già scritto.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI