(Ansa)
Caro direttore,
guardiamo con grande preoccupazione a quanto sta accadendo in Cattolica Assicurazioni. Il tentativo di stravolgere il modello societario è un attentato al Dna delle cooperative che sono per loro natura non contendibili perché appartengono alla comunità, ai soci, al territorio che le esprimono.
Possiamo essere favorevoli alle società per azioni controllate da cooperative, perché in questo caso diventano strumento per perseguire finalità mutualistiche. Non possiamo, invece, condividere la trasformazione tout court di una cooperativa in una società per azioni, perché risponderebbe a fini speculativi che violentano il modello cooperativo. Una simile trasformazione costituisce un cambio di paradigma sostanziale nella visione di mercato, dove predominano azionisti e fondi speculativi, spesso con sede in paradisi fiscali, lontani dai bisogni delle realtà e dai territori che esprimono le cooperative. È il perpetrarsi dello schema money by money figlio dell’edonismo capitalistico più spinto che ha generato la lunga crisi del 2008 dalla quale l’economia mondiale non si è ancora ripresa.
La salvaguardia e la reputazione del modello cooperativo ha un’importanza essenziale per noi e per il nostro Paese dove esso affonda radici, storia e tradizione. Perché la cooperazione in Italia ha dato e continua a dare un grande contributo tale da renderla unica per la sua funzione sociale, economica e ambientale. Si fa interprete dei bisogni delle persone e delle comunità di cui è al servizio. E non è accettabile che un patrimonio cooperativo possa essere trasformato in un progetto di finanza.
In un’epoca che si muove sempre di più verso forme di ibridazione nell’organizzazione d’impresa, è essenziale la difesa della cooperazione che rappresenta un "altro modo" di fare impresa con la sua visione, con la sua azione che è un patrimonio intergenerazionale da tramandare. Perché la cooperazione è una forma di impresa che garantisce la sinergia tra creazione di valore economico e impatto sociale. Speriamo, dunque, che il conflitto ai vertici di Cattolica si risolva nel migliore dei modi senza frenare la generatività economica e sociale di una storia iniziata nel febbraio del 1896.
Presidente Confcooperative