sabato 14 ottobre 2017
Un rapporto dell'Anci su come cambia il ruolo della polizia municipale: dal controllo del traffico l'attenzione si amplia ad aree come il recupero dell'evasione fiscale, l'ambiente e la sicurezza
Fisco, rifiuti, alloggi abusivi: come cambia l'attività dei vigili
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Pieno centro di Verona. Dietro piazza Bra sorge un palazzo, che sembra un palazzo ed invece è una sorta di 'albergo diffuso'. Diffuso, beninteso, soltanto da un piano all’altro e solo per eludere leggi e gabelle: l’ultima frontiera della creatività, della quale noi italiani non difettiamo mai se si tratta di (non) rispettare le regole. «Prima si ristrutturava casa e si apriva un B&B, adesso si ricorre alla locazione turistica breve: è un affitto 'brevissimo' che però non dev’essere associato all’erogazione di servizi alberghieri – spiega il comandante della polizia municipale veronese, Luigi Altamura – in quanto, diversamente, si incorre nell’evasione delle imposte statali e comunali, come l’imposta di soggiorno». Accertare la presenza di questi 'alberghi fantasma' costituisce solo una delle attività della polizia locale, messe sotto la lente dal rapporto annuale dell’Associazione dei comuni d’Italia, l’Anci.

L'ultima edizione, presentata a Vicenza in occasione della XXXIV assemblea, ci offre una fotografia delle furbizie e delle improntitudini, dell’arroganza e del disagio che generano comportamenti illeciti e reati, accertati e sanzionati dai vigili urbani. I dati parlano chiaro: salvo rari casi, il suo lavoro è la nostra colpa, anche se, vista sotto un’altra luce, la polizia locale risponde alla domanda sociale di sicurezza con una difesa di prossimità su cui ogni cittadino onesto può contare. Non a caso, la prima preoccupazione di un sindaco appena insediato è quella di garantirsi un corpo di vigilanza efficiente e preparato. Anche perché, duole dirlo, non può contare sulla collaborazione degli amministrati: solo un numero sparuto di Comuni dispone di 'collaboratori civici' (dai nonni vigile alle guardie ecologiche) e l’attività educativa nelle scuole è stata mortificata dai tagli di questi anni.

In Italia la polizia locale è un 'esercito' di sessantamila effettivi che lavorano in multitasking: sicurezza stradale e protezione civile, polizia amministrativa e giudiziaria, pratiche urbanistiche e violazioni ambientali… A febbraio, sono state sbloccate le assunzioni per il turn over. Stanno uscendo i bandi per coprire i posti vacanti e abbassare l’età media degli agenti (53 anni). Dopo, si potrà parlare di incremento degli organici. Il rapporto attuale di un agente ogni mille residenti risponde alle esigenze degli anni Ottanta e, come spiega Luigi Altamura, comandante della polizia municipale di Verona, «si impongono nuove specializzazioni, per le quali servono agenti vocati, oltre che preparati: posso imparare a eseguire atti di polizia giudiziaria, ma devo 'sentirmela' di far parte di un nucleo antiviolenza o antidroga».

Una delle novità più controverse sono le armi in dotazione agli agenti. L’iconografia tradizionale ci presenta un vigile urbano disarmato: in passato il 'ghisa' meneghino assomigliava più al 'bobby' londinese che ai 'robocop' americani, tuttavia anche in Italia il numero dei vigili urbani dotati di una pistola di ordinanza «cresce di anno in anno – spiega Altamura – su richiesta dei sindacati e con tutte le garanzie necessarie». Che prevedono un corso di formazione annuale, ma nessun test psicologico. Il 92% degli agenti in servizio nei Comuni intervistati dall’Anci gira armato (85% nel 2012). Quello delle armi è solo un aspetto dei cambiamenti in corso nella gestione della sicurezza. Oltre la metà degli interventi (57,5%) sono destinati alla sicurezza urbana e all’ordine pubblico, il 24,2% a identificare stranieri e il 18,4% sono interventi di polizia giudiziaria. L’87% delle identificazioni di stranieri avviene in cinque città – Roma, Milano, Padova, Verona e Bologna – e rientra tra le politiche di prevenzione della criminalità, esattamente come la videosorveglianza delle strade che è istituzionalizzata nel 64% dei Comuni. Nel 2016 sono aumentati gli arresti di borseggiatori e spacciatori, ma non si pensi che finiscono in manette solo gli stranieri: l’attività di polizia giudiziaria, cresce anche in settori come l’edilizia, l’urbanistica e l’ambiente dove gli interventi sono passati dal 9,1 all’11,6% in un anno, mentre, per contro, sono scesi dal 7,8 al 5,8 nell’ambito del commercio.

Il crimine, dunque, non alligna soltanto nelle strade e lo si contrasta anche attraverso attività sofisticate, quali quelle che portano alla segnalazione di potenziali evasori, che avviene incrociando le banche dati e le ispezioni. Con un ritorno interessante, visto che il 50% delle somme recuperate dallo Stato finisce nelle casse comunali. Non tutti i comandi municipali, tuttavia, sono attrezzati e così, nel 2016, le somme derivanti dalla partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo sono scese da 17 a 13,3 milioni di euro. Milano ha incassato 1,7 milioni, Roma solo 108 mila euro. Continuano a crescere, invece, gli interventi nella sicurezza stradale, compresa la diffusione dei dispositivi elettronici per il rilevamento delle infrazioni: quasi la metà delle sanzioni scattano attraverso l’autovelox e le tecnologie che hanno attirato sulle amministrazioni uno tsunami di critiche e qualche noia giudiziaria. Il rapporto attesta tuttavia che gli illeciti rilevati con queste apparecchiature sono scesi dell’1% e l’Anci fa capire che non si tornerà indietro: «Basta con gli autovelox per fare cassa – conferma Altamura – ora le pattuglie e gli impianti debbono essere ben visibili e le priorità diventano altre, come la rilevazione delle infrazioni legate alla distrazione, oppure, altro grosso problema, i controlli sul parco veicolare, vetusto e pericoloso».

L'eccesso di velocità resta il comportamento maggiormente sanzionato, con 2 milioni di multe sulle 7,9 violazioni delle norme registrate nel campione della ricerca Anci, e si continua a parcheggiare fuori posto. Se confrontiamo le ricerche annuali, scopriamo che le multe non insegnano nulla: aumentano ancora gli automobilisti 'pizzicati' per aver superato il limite di velocità e perché guidavano sotto l’influenza di alcol e droghe mentre diminuiscono invece le sanzioni per l’assenza di copertura assicurativa – anche se su 146 Comuni sono stati rilevati oltre 55mila mezzi privi di polizza – e mancato rispetto della segnaletica verticale o mancato uso del casco. In calo le sanzioni per l’uso del cellulare. Invece, aumentano in modo inquietante i reati commessi alla guida: gli interventi di polizia giudiziaria per violazioni da codice penale passano dall’11,2 al 15,2%.

Secondo l’Istat, fino a 60 edifici su 100 in alcune regioni del Sud sono abusivi: anche in questo campo il controllo spetta ai Comuni e all’Anci confermano che «gli accertamenti stanno aumentando più o meno ovunque. Tuttavia – precisa Altamura – con il programma 'Cantieri sicuri' cerchiamo di contrastare questo fenomeno, che va in parallelo ai reati ambientali. Rispetto a questi ultimi, però, possiamo contare su tecnologie che ci aiutano a rilevare le infrazioni». Il riferimento è all’utilizzo, sempre più diffuso da Nord a Sud, delle videocamere per individuare chi inquina. A Bari, grazie alle 'fototrappole' sono stati sanzionati con multe da 100 a 300 euro più di cento cittadini ripresi mentre abbandonavano i rifiuti sulla pubblica via. «Nel 2016 le attività di accertamento in materia ambientale sono aumentate – conferma il rapporto e oggi rappresentano il 9,8% dell’attività della polizia amministrativa. Quasi la metà sono controlli nelle aree in stato di degrado ma gli accertamenti in materia di abbandono di rifiuti rappresentano il 25,4% del totale». L’attività amministrativa investe anche il commercio: la lotta alle contraffazioni – un giro d’affari di oltre 6 miliardi di euro – sta producendo ottimi risultati: aumentano le denunce e diminuiscono i sequestri.

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