giovedì 4 settembre 2014
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​Dunque l’illusione continua. Perché di illusione bisogna parlare di fronte alle attese di quelle coppie – molte meno di quanto si vorrebbe far credere – cui ancora oggi verrà detto che le strutture pubbliche sono «pronte» a partire con le pratiche di fecondazione eterologa. La grancassa mediatica, ancora una volta sollecitata da chi ha evidentemente interesse a suonare sempre lo stesso stonato e fuorviante spartito, anche oggi tenterà di far passare l’idea che tutto, o quasi, sta per essere normato al meglio, che la politica è sul punto di trovare un accordo saggio ed equilibrato. Un’altra menzogna. Non solo perché si dichiara urgentissima e di vasto interesse una pratica comunque eticamente inaccettabile, ma anche perché si lascia intendere che il Parlamento – grazie all’attivismo delle Regioni – possa evitare di legiferare su temi delicatissimi come quelli che riguardano l’inizio della vita. E invece sull’eterologa serve una legge dello Stato, unico strumento normativo in grado di tutelare, per quanto possibile, le coppie e i soprattutto figli che verranno. Il resto è solo propaganda politica.
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