sabato 31 maggio 2014
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Mai più indifferenza. Mai più teste girate dall’altra parte. Non possiamo più, ora che le abbiamo viste. Quelle ragazzine dalit arrese alla violenza, i vestiti colorati, i piedi a un metro dal terreno. Stuprate e poi trovate impiccate in un villaggio dell’Uttar Pradesh, nel Nord misero dell’India. Gli abitanti del villaggio tutti intorno all’albero di mango. Nella loro povertà disarmata hanno capito che dovevano far vedere al mondo ciò che può succedere a due ragazzine di 14 e 15 anni in un mondo in cui sopravvivono codici arretrati, maschilisti, violenti, lontani dal più elementare rispetto della dignità umana. Hanno impedito che le due sventurate fossero tirate giù dal cappio, almeno finché non fossero state fotografate e finché i carnefici non fossero stati arrestati. Cercavano disperatamente giustizia, gli "intoccabili" del villaggio di Katra, e più che nella polizia troppe volte connivente l’hanno inseguita prolungando l’orrore, mettendolo in scena davanti alla platea del mondo. Per avere giustizia si è fatto scempio per la seconda volta dei corpi innocenti di due ragazzine violate. E che lo facciano gli stessi parenti suona doppiamente atroce. Ma è questa l’arma ultima che i reietti hanno: far vedere al mondo. E sperare che il mondo reagisca.È accaduto martedì anche in Pakistan: forse non avremmo saputo nulla di Farzana Iqbal, colpevole di aver sposato l’uomo che amava, se il suo corpo devastato dalle pietre non fosse stato dato "in pasto" ai fotografati. E forse l’Alta Corte di Lahore non si sarebbe sentita in dovere di avocare a sé l’inchiesta sul caso di lapidazione.Le immagini, la cruda, essenziale verità, per mobilitare l’opinione pubblica, sui misfatti che avvengono in Paesi in cui la violenza contro le donne è endemica e spesso tollerata. Ora in India il governo annuncia l’istituzione di una "unità di crisi" specializzata. L’avevano già promessa nel 2012, dopo il caso della ragazza stuprata sul bus e morta dopo un’orrenda agonia. Ma è cambiato poco, tranne il numero delle denunce. Una sfida in più per il nuovo uomo forte di New Delhi, Narendra Modi, primo ministro da meno di una settimana: applicare le pene già severe, assicurare giustizia alle vittime. Modi è conosciuto come accanito twittatore. Ma sulle due ragazzine impiccate fino a ora nemmeno un cinguettio. Peccato. Perché il mondo sta guardando.
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