È soltanto il non-amore che ci perde. Una verità forte e senza scampo
mercoledì 26 ottobre 2016

Gentile direttore,

lei ci pensa al “fatto”, per noi che lo seguiamo, che Gesù è “verità” e che solo questa verità incarnata nella storia ci fa liberi? Sono sicuro di sì. Io ci penso e ho paura, perché sono condannato alla menzogna dalla mia vita stessa, eppure mi affido a questo amore impossibile che dall’Eterno è sceso fino a me, a me Raffaele Ibba, per amarmi – perché mi ha sempre amato, davvero da sempre. Per questo mio dolore (“dolore bello”) ho mandato in giro una preghiera: «In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna» (Mc 3,28-29). Disperare dell’amore fino a rifiutarne le espressioni più facili e persino banali è peccare contro lo Spirito Santo. Non smetto di pensarci dopo ciò che è accaduto in una cittadina del Ferrarese dove lunedì 12 donne profughe sono state respinte da abitanti sulle barricate. Io non so quanto quelli delle barricate sono consapevoli della gravità davanti all’Eterno Amore di ciò che hanno fatto.

Raffaele Ibba, Cagliari

Ci penso sì, gentile professor Ibba. Ci penso, eccome. E ho consapevolezza, quanto lei, sia della mia inadeguatezza sia della grandezza della verità e dell’amore di Dio. Sento l’enormità della promessa di Gesù («tutto sarà perdonato... ») e della nettezza con cui però ci dice che la «bestemmia contro lo Spirito Santo» ovvero la disperazione di Dio, di noi stessi e degli altri può presuntuosamente perderci. Lei sintetizza tutto quell’accecante buio nell’immagine arrogante del non-amore, che se abbracciato ci graverà addosso senza scampo. E vede, caro amico, il male sfrontatamente all’opera in quel piccolo centro della nostra Italia – nel cuore della civile e accogliente terra ferrarese – dove l’inevitabile dose di umana diffidenza si è purtroppo fatta aperto rifiuto di donne senza riparo. Credo che lei abbia ragione. In questo tempo in cui ben pochi, almeno nella nostra parte di mondo, possono dire di «non sapere» delle piaghe e delle ingiustizie che segnano la vita di tanti poveri e di milioni di migranti per forza, chi chiude gli occhi e la porta davanti a chi invoca aiuto, non nega solo salvezza agli altri, getta via la propria. Cedere alla tentazione della barricata, del muro, del reticolato, della porta sbarrata è un’illusione senza senso. L’inferno è vuoto solo se noi non lo recintiamo e spalanchiamo qui e ora sulla terra.

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