Disaccordo franco e pieno nel tifo ma stesso sguardo su ciò che più conta
sabato 8 gennaio 2022

Caro direttore,
la risposta che sabato 11 dicembre 2021 ha dato ad altri illustri lettori juventini mi è piaciuta. Sa perché? Perché ultimamente mi stavo quasi annoiando a leggerla. «Ha proprio ragione il Tarquino», «dice quello che non sarei riuscito a dire con parole mie», «Condivido, non del tutto, ma nella sostanza sì», ecc. Ecco quello che dicevo quasi ogni mattina. In questa occasione invece ho potuto finalmente dirle: «Caro direttore, lei si sbaglia di grosso! ». Lo dico con l’autorità di chi proclama un dogma, e il fatto che, da quando avevo 8 anni, io sia a mia volta juventino, non influisce certo nella imparzialità della mia inappellabile sentenza. La verità è che lei, con la sua risposta tinta di nerazzurro, ha fatto rivivere la passione per lo sport anche a me che da più di 40 anni risiedo all’estero e ormai tendo a scordare che cosa sia il calcio italiano... Mi ha fatto anche riflettere sull’importanza di questa passione nel nostro pellegrinaggio terreno. Per me si tratta di uno “strumento” che ci libera da molte preoccupazioni, spesso ingiustificate, e ci trascina nella… diversione rispetto alla quotidianità, esercizio che, quando è sano, è anche una manifestazione di ciò in cui crediamo più profondamente. Nel vero tifo c’è “fede” nella nostra squadra, c’è “speranza” di vincere la prossima partita e, cosa più importante, c’è “carità”: vale a dire rispetto e ammirazione per l’avversario, nella sconfitta. Grazie.

Livio Alchini Harpenden (Gran Bretagna)

Mi consola, gentile e caro amico, scoprire ancora una volta che uno juventino, come lei, e un interista, come me, possano essere in franco e totale disaccordo nel tifo e pensarla praticamente allo stesso modo su ciò che più conta, non solo nello sport. Inchieste e cronache, nel frattempo, hanno coinvolto anche la mia Beneamata (Gianni Brera dixit) e questo conferma quella che per me è una regola aurea del mestiere di giornalista: ciò che si scrive sugli e degli altri si scrive anche per sé stessi. Sono lieto, comunque, nei seri termini che lei ironicamente tratteggia, di non esserle affatto piaciuto...

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